Pochi la conoscono, eppure questa piccola Mazda con le portiere ad ala di gabbiano è stata forse la “piccola” supercar in pectore più interessante prodotta in Giappone durante la moda delle Key Cars.
Per capire un po’ la storia delle Key Cars, le piccole vetture di tutti i tipi che in Giappone fanno da sempre la loro gran figura sul mercato delle vetture per la città, dobbiamo prima spiegarvi il motivo per cui questi veicoli nascono e vengono ancora venduti: in Giappone le vetture che rientrano in una categoria particolare per le loro piccole dimensioni ed il peso contenuto pagano tasse assicurative più basse.
Ed è proprio per un mero motivo economico che la Mazda ha iniziato a produrre nel 1992 una piccola vettura che costituisce forse la più interessante vettura di serie mai proposta sul particolare settore delle K-cars. L’automobile in questione già dalle foto mostra il suo aspetto simpatico e piuttosto sportivo che ricorda vagamente una Ford RS2000 da rally.
Della Mazda AZ-1 vi abbiamo già parlato in modo superficiale nel nostro articolo dedicato ai cloni della Lamborghini Miura: per qualche motivo infatti, la AZ-1 è diventata particolarmente famosa in Europa per essere stata utilizzata come base per costruire degli interessanti cloni a basso costo della leggendaria supercar italiana.
Tornando alla storia della AZ-1, nel 1992 la piccola vettura ideata dalla Mazda in modo da rientrare perfettamente nei canoni delle K-cars venne equipaggiata con un motore da 66 cavalli, una potenza molto ridotta ma non se consideriamo che il peso complessivo dell’auto assemblata principalmente con plastica ed acciaio era pari ad appena 720 chilogrammi.
Con un peso così lieve, sorge spontaneo chiedersi se i ragazzi di Engine Swap Depot non vogliano mettere le mani sull’auto per potenziarla: immaginate cosa potrebbe succedere montando un motore potenziato su un telaio simile…forse a rendere difficile il tuning è il fatto che siano state prodotte soltanto 4.400 vetture.
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L’auto inoltre non venne mai commercializzata con il marchio Mazda ma con quello Autozam, una sotto marca che la casa giapponese utilizzava negli anni 90 proprio per le Key Cars ma solo per le importazioni domestiche. L’auto insomma rimane una piccola perla nascosta nella storia della casa che in Europa difficilmente vedremo mai se non a qualche raduno privato.
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