Ciò che preoccupa maggiormente è l’incidenza delle sanzioni che Stati Uniti ed Europa hanno annunciato nei confronti della Russia di Vladimir Putin
Il precipitare della crisi russo-ucraina ha fatto schizzare le quotazioni internazionali di benzina e gasolio, salite in un solo giorno dell’equivalente di cinque centesimi al litro. Nei prossimi giorni ci sono dunque da attendersi forti rincari alla pompa, di cui già vediamo le avvisaglie. Ma a quanto potrà arrivare la benzina? Davvero si toccherà la cifra dei 3 euro a litro, vero e proprio spauracchio per gli automobilisti?
La preoccupazioni sono costanti e in aumento. Esattamente come i rincari. Negli ultimi giorni, dallo scoppio della guerra, Q8 ha aumentato di tre centesimi al litro i prezzi di benzina e gasolio. Per Tamoil rialzo di un centesimo al litro. Sarebbe qualcosa di devastante, soprattutto se consideriamo che tutto ciò arriva con una pandemia ancora in corso, che ha fiaccato non solo la salute mondiale, ma anche l’economia.
Questi, per ora, i prezzi rilevati: benzina self service a 1,859 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,868, pompe bianche 1,837), diesel a 1,733 euro/litro (+2, compagnie 1,740, pompe bianche 1,717). benzina servito a 1,986 euro/litro (+3, compagnie 2,036, pompe bianche 1,890), diesel a 1,865 euro/litro (+3, compagnie 1,915, pompe bianche 1,770). Gpl servito a 0,818 euro/litro (invariato, compagnie 0,825, pompe bianche 0,810), metano servito a 1,776 euro/kg (+1, compagnie 1,814, pompe bianche 1,747), Gnl 2,146 euro/kg (+3, compagnie 2,156 euro/kg, pompe bianche 2,139 euro/kg).
Prezzi che, nelle autostrade, sono ancora più alti, ovviamente. La benzina self service 1,942 euro/litro (servito 2,157), gasolio self service 1,831 euro/litro (servito 2,053), Gpl 0,923 euro/litro, metano 2,028 euro/kg, Gnl 2,139 euro/kg.
La benzina a 3 euro?
Ecco, quindi, le conseguenze della guerra. Oltre, ovviamente, ai ben più gravi risvolti sulle vittime, militari, ma anche civili. E l’emergenza umanitaria che è già, di fatto, in atto, con migliaia di profughi pronti ad arrivare in Europa. I mercati petroliferi, infatti, continuano a essere molto nervosi, dopo aver toccato, negli scorsi giorni, i cento dollari al barile, venerdì il Brent è precipitato a 93, per risalire poi verso i 99. Ma il timore è che si possa arrivare, come profetizzato da taluni, addirittura a 120 dollari per barile, qualora le ostilità non dovessero cessare nel giro di poco tempo.
Ciò che preoccupa maggiormente è l’incidenza delle sanzioni che Stati Uniti ed Europa hanno annunciato nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Sanzioni i cui effetti sono ancora incalcolabili. A essere interessato è, come è noto, soprattutto il mercato del gas. Ma qualora la Russia dovesse vedere conseguenze enormi su questo pezzo di economia (che rappresenta introiti enormi per il Paese) allora potrebbero scattare vendette e ripercussioni.
E quella più immediatamente visibile sarebbe l’aumento del costo della benzina, che potrebbe viaggiare verso i 2 euro e 50 centesimi al litro. E, secondo alcuni analisti, arrivare a toccare persino i 3 euro. Quella soglia (non solo psicologica) che sarebbe devastante per tutti noi.
Le conseguenze del drammatico conflitto in Ucraina sono anche queste.
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