Chrysler negli anni ha proposto vari prototipi molto interessanti che non hanno ottenuto la giusta considerazione. Tra questi, abbiamo la berlina che state per incontrare in queste pagine.
Per tanti anni da quando è uscita ufficialmente sul mercato nel 2004 la Chrysler 300C ha contribuito a tenere a galla il marchio nord americano in un difficile momento della sua storia, arrivando a vendere piuttosto bene pure in Europa dove tradizionalmente, anche per motivi logistici, le grosse berline che tanto piacciono agli automobilisti di oltre oceano faticano ad attecchire.
Questa vettura molto particolare deve alla grande personalità espressa dal suo design il suo successo, specialmente grazie alla mascherina frontale imponente che il marchio ha reso un po’ un suo simbolo. Ma tutto questo sarebbe stato impossibile senza una concept car che all’inizio degli anni novanta ha sorpreso i fans della casa.
Parliamo della Chrysler Chronos, presentata nel 1998 negli Stati Uniti. Fin da subito fu chiaro che la vettura non sarebbe entrata in produzione di serie. I designer stessi del marchio lo avevano fatto capire chiaramente; secondo noi è un vero peccato che non sia stata costruita in serie e adesso vi spieghiamo anche il perché.
La Chronos si ispira ad una vettura del lontano 1953, la Chrysler D’Elegance, anch’essa una concept car mai prodotta in serie. Gli elementi classici sono evidenti nel design che riesce a sposare caratteristiche della sua epoca con altre risalenti agli anni 50: da notare quelle pinne posteriori che ben ricordano il periodo in cui le utilitarie americane erano dei transatlantici su ruote che puntavano a farsi notare il più possibile.
La vettura nelle intenzioni dei disegnatori che parlarono di “completa rottura con le proporzioni ed il design classico” sarebbe stata una potente quattro porte che puntava su eleganza e prestazioni: il motore, un propulsore V10 capace di erogare ben 350 cavalli, apparve subito come il pezzo forte della Chronos che suscitò un certo interesse al momento della presentazione.
Molto interessanti dal punto di vista estetico l’abitacolo che sembra spostato all’indietro rispetto alle proporzioni di una Chrysler dell’epoca e naturalmente la mascherina frontale, icona che ritroveremo per l’appunto sulla 300C assieme ai tipici gruppi ottici dell’auto. In ultimo, è interessante osservare una certa somiglianza tra la Chronos e la Maserati Quattroporte se si guarda l’auto di profilo.
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Chissà, se la Chronos fosse entrata in produzione forse avrebbe affrontato proprio la berlina italiana come rivale sul mercato, dato che il Tridente l’avrebbe introdottane 2003, pochi anni dopo.
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