La guerra tra Russia ed Ucraina non ha portato nulla di buono a nessuno, come succede sempre quando si arriva alla violenza tra nazioni. Anche il settore dell’automobilismo perde colpi.
Una catastrofe insensata quella causata dalla guerra tra Russia ed Ucraina che continua ad insanguinare l’Europa dell’est e che mette a repentaglio il futuro di migliaia di lavoratori sul lungo e medio termine. Si perchè oltre alle vittime militari, oltre ai civili che stanno perdendo tutto – in alcuni casi anche la stessa vita – il mondo dovrà fare i conti pure con la possibilità che molti lavoratori perdano l’impiego a causa del conflitto in atto.
In un mondo dove le armi nucleari potrebbero distruggere completamente il pianeta in pochi istanti, l’unica arma a disposizione degli alleati politici dell’Ucraina per sostenere la nazione sono le sanzioni economiche, una corda che andrà a stringersi al collo della nazione guidata da Vladimir Putin: inutile dire che queste misure estreme non gioveranno a nessuno.
Tra il crollo delle borse ed il prezzo del petrolio che supera i cento Dollari per barile, le sanzioni annunciate dal Presidente americano Joe Biden vanno a colpire pesantemente tutti quei marchi produttori di automobili che non potendo immaginare una simile crisi hanno investito di recente nell’enorme paese. Uno tra tutti si trova davvero in una brutta situazione.
Il marchio che presumibilmente perderà più introiti per le sanzioni sembra proprio Renault, che controlla il gruppo AutoVaz locale e possiede stabilimenti a Togliatti e Mosca. Secondo il CEO del marchio, la casa sta cercando soluzioni per evitare pesanti perdite che ovviamente, non causerebbero soltanto problemi ai dirigenti del marchio ma pure a migliaia di lavoratori che con il loro impiego portano a casa i soldi per vivere e mantenersi.
Un altro gruppo che rischia di accusare l’effetto delle sanzioni è Stellantis che ha annunciato proprio in queste ore di aver bloccato l’esportazione di oltre 10.000 veicoli commerciali destinati alla Federazione Russa: benché per il momento non si siano registrate grandi perdite, possedendo un importante stabilimento a Kaluga il Gruppo Stellantis si trova in una posizione molto delicata, in queste ore.
A Kaluga lavora anche il Gruppo Volkswagen che già ha accusato una discreta perdita con l’incidendo di una nave cargo nell’Atlantico qualche tempo fa: la cifra di un miliardo di Dollari è stata investita nell’impianto russo che può produrre tra i 120.000 ed i 150.000 veicoli l’anno. Per finire, non sorridono nemmeno Ford e Mercedes-Benz, marchi che in Russia possiedono impianti o esportano regolarmente automobili, van e componenti.
Proprio un portavoce del marchio Mercedes-Benz che a nord di Mosca ha un impianto con oltre mille dipendenti ha dato voce allo sconforto generale di chi sperava di sviluppare un’attività economica e si trova ora a fare i conti con una tragedia: “Siamo molto preoccupati. C’è la possibilità che le sanzioni colpiscano anche i nostri stabilimenti in Russia”, le parole del portavoce tedesco.
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