Ha una propulsione incredibile. Questo grazie all’opera realizzata dai meccanici, che si sono voluti davvero divertire e sbizzarrire nel renderla unica
La Fiat 500 ha bisogno di ben poche presentazioni. Men che meno la FIAT Nuova 500, anche conosciuta impropriamente come FIAT 500 o con il popolare appellativo Cinquino, è un’automobile superutilitaria della casa torinese, prodotta dal luglio 1957 all’agosto 1975 e, in versione Giardiniera, fino al 1977. Una vettura del genere, con un motore del genere, però, è qualcosa di molto, molto insolito.
L’1 luglio del 1957, la “Nuova 500” venne mostrata in anteprima al Presidente del Consiglio Adone Zoli, nei giardini del Viminale. Il 2 luglio la presentazione della vettura presso il circolo Sporting di Torino. Luogo simbolo in cui la FIAT ufficializzava all’epoca le sue novità. Fecero quindi il loro esordio una cinquantina di esemplari del nuovo modello, tutte di colore grigio e accompagnate da meccanici in tuta bianca, schierate a bordo piscina e pronte per un giro di prova.
La modifica – e che modifica! – effettuata su quest’auto storica italiana è un intervento duro, ma, allo stesso tempo, molto creativo.
Come vi avevamo detto, questa Fiat 500 del 1957 ha una propulsione incredibile. Questo grazie all’opera realizzata dai meccanici, che si sono voluti davvero divertire e sbizzarrire nel renderla unica. La Fiat 500 infatti è alimentata da un motore Subaru WRX Sti.
La Subaru WRX è la denominazione che dal 2014 è utilizzata su vari mercati per definire la berlina prodotta dalla Subaru in sostituzione della Subaru Impreza. La cui quarta generazione era stata presentata nel 2011.
Fino a quel momento, il motore delle WRX era associato solo ad un cambio manuale 5 marce, mentre divennero disponibili un cambio manuale 6 marce. Con l’avvento della WRX la critica si divise. Se, da un lato, fu giudicata positivamente nel comportamento in pista, d’altro canto arrivarono giudizi feroci sulla sua abitabilità.
La Subaru WRX STI ha debuttato nel 2014 assieme alla WRX, della quale è la versione estrema. Monta lo stesso motore della precedente generazione, un 2.5 boxer 4 cilindri EJ257 con doppio AVCS. Tuttavia, la casa automobilistica presentò anche delle modifiche alla ECU, con l’aggiunta di 6 kW. Si arrivò quindi a un totale di 227 kW per 310 cavalli. Tali modifiche hanno però comportato la riduzione della coppia, che ora è di 394 Nm. Per evitare il danneggiamento del motore, la linea rossa del contagiri ora arriva a 7100. Rispetto alla WRX, che monta un servosterzo elettrico, la WRX STI monta un servosterzo idraulico, ed il rapporto della cremagliera dello sterzo è di 13:1, rispetto ai 15:1 della WRX.
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