Si chiama Helge Meyer e nel corso di una delle peggiori emergenze umanitarie mai viste nella storia recente, è riuscito a salvare tante vite. La sua unica alleata? Una Chevrolet Camaro molto speciale.
Helge Meyer è una persona che conosce bene la guerra: arruolatosi presso le forze speciali dell’esercito danese, i famigerati Jagercorp, l’uomo non è riuscito a rimanere seduto sul divano a guardare il notiziario mentre la peggiore catastrofe umanitaria degli anni 90 iniziava a prendere forma davanti ai suoi occhi.
La terribile guerra civile che ha travolto i territori allora parte della Yugoslavia negli anni 90 ha richiesto un tributo di sangue spaventoso: ben 140.000 vite sono state spezzate per sempre, tra i campi di battaglia e gli stermini etnici programmati dalle fazioni in guerra che spesso hanno finito per uccidere semplici civili che non avevano nemmeno la possibilità di difendersi o scappare dalla violenza in atto.
In questo scenario apocalittico si svolge l’impresa di Meyer, una storia che sembra uscita da un film di Hollywood. Peccato che sia tutto vero e che le azioni dell’uomo, accompagnato da una speciale Chevrolet approntata per l’occasione, abbiano salvato veramente delle vite, permettendo ad alcuni rifugiati di scampare ad una fine certa.
Un moderno Mad Max
Tra il 1992 ed il 1995, gli anni più caldi del conflitto, Meyer si mosse attraverso uno dei territori più pericolosi del mondo a bordo della sua auto, una Chevrolet Camaro del 1979 che venne preparata per quello che l’ex militare avrebbe trovato in Yugoslavia. Ironia della sorte, Meyer aveva comprato l’auto proprio da un militare, all’epoca.
Equipaggiata con un motore V8 potenziato da 170 cavalli e carica di medicine e viveri per i civili in difficoltà, la Camaro “Fantasma” come venne soprannominata l’auto di Meyer montava un parafango rinforzato, una verniciatura adatta a mimetizzarsi durante la notte e varie piastre corazzate in kevlar nei punti più vulnerabili dell’auto. Così, l’ex Jagercorp cercava di tutelare la sua vita mentre attraversava ogni giorno veri e propri campi di battaglia.
Hegle Meyer si mosse in Croazia, Bosnia e Kosovo distribuendo viveri, medicine e perfino giocattoli a uomini, donne e bambini rimasti bloccati in luoghi dove i caschi blu dell’ONU non potevano arrivare, navigando grazie ad un GPS militare. L’operazione non fu priva di rischi e lo stesso Meyer racconta di aver rischiato la morte più volte, beccandosi pure un proiettile nell’elmetto in un’occasione. Dal canto suo, l’ex ufficiale portava soltanto un coltello da caccia per difendersi ma sia lui che la Camaro sopravvissero alla guerra.
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Secondo i militari dell’ONU che operavano nelle zone a rischio e che spesso supportavano indirettamente il suo lavoro, l’operato di Meyer ha contribuito significativamente ad aiutare tanti civili. La storia completa narrata da Meyer stesso potete trovarla nel suo libro: “Gotten Rambo”, Il Rambo di Dio. Titolo quanto mai calzante.