Nato più di cento anni fa, si trattava di una macchina idonea soprattutto per l’aratura fuori solco. Ma negli anni fu utilizzata anche per il trasporto.
Importanti case automobilistiche, anche specializzate nella costruzione di supercar, non hanno disdegnato, nel corso della propria storia, la realizzazione di mezzi agricoli. Ve ne abbiamo parlato più volte. Non deve quindi sorprendere che anche la Fiat nel corso della propria storia ne abbia realizzati. Ma sapete quale è stato il primo trattore costruito dalla casa automobilistica torinese? Ricordiamolo insieme.
Si chiamava Fiat 702. La sua è una storia ultracentenaria. Il primo trattore agricolo prodotto dalla Fiat Trattori, infatti, nasce nel 1919. A Torino, ovviamente. Già nel 1910 la Fiat incominciò a progettare il suo primo trattore ma il progetto rimase solo sulla carta. Intanto, nel 1917, Henry Ford mise sul mercato il Fordson F. Il Fiat 702 era proprio ispirato al Fordson F.
Si trattava di una macchina idonea soprattutto per l’aratura fuori solco. Ma negli anni fu utilizzata anche per il trasporto. I primi modelli del Fiat 702 avevano la carrozzeria colorata di verde oppure di grigio, le ruote metalliche senza pneumatici e l’avviamento a manovella.
Fu un mezzo che ebbe grande successo. In un solo anno Fiat conquistò i consorzi agrari di tutta Italia e iniziò la produzione per 1.000 esemplari. Il Fiat 702 fece il giro dell’Italia, dove i tecnici dell’azienda, non solo lo esposero, ma fecero anche delle prove dimostrative di aratura e di trasporto di prodotti agricoli. Notevole quindi il successo di vendite nel nostro Paese, ma fu esportato anche in Sud America e in Francia.
Per aratura fuori solco, si intende che il trattore ha tutte le quattro ruote fuori dal solco prodotto dall’aratro. L’aratura dentro il solco invece comporta che la ruota anteriore e posteriore destra o sinistra si trovino dentro il solco fatto dall’aratro. Il Fiat 702, era particolarmente adatto a entrambe le tecniche.
Il motore era derivato da un autocarro che venne utilizzato durante la prima guerra mondiale. 30 CV di potenza, per un quattro cilindri alimentato a petrolio. Più precisamente, l’avviamento, con manovella, era a benzina e successivamente funzionava a petrolio, essendo presente un dispositivo di vaporizzazione.
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