Con i suoi Litfiba ha cambiato la storia della musica rock in Italia. Piero Pelù è sempre stato un personaggio anticonformista..
Prima dei Maneskin, l’unico, vero, grande, gruppo rock italiano. Piero Pelù passerà alla storia per questo con i suoi Litfiba. Il rocker fiorentino ha proprio recentemente compiuto 60 anni. Ma non smette di essere ancora un “ragazzaccio”. Anche grazie alla sua grande passione. No, non stiamo parlando della musica…
Dicevamo che con i suoi Litfiba ha cambiato la storia della musica rock in Italia. Piero Pelù è sempre stato un personaggio anticonformista, conosciuto per l’impegno profuso attraverso la musica, i testi delle sue canzoni, i concerti e gli atteggiamenti che mostra in pubblico. Fiorentino e tifosissimo della Fiorentina. Fonda i Litfiba alla fine del 1980, appena 20ennne. Diviene l’autore principale dei testi di tutte le canzoni della band e grazie alla sua grande teatralità nello stare sul palco, ne diventa il frontman carismatico.
Diversi i successi della band, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90. Il debutto di Pelù da solista è nel 1999, quando è ancora impegnato nell’Infinito Tour con i Litfiba, con “Il singolo Il mio nome è mai più” firmato con Ligabue e Jovanotti, i proventi commerciali del disco sono devoluti a Emergency (in relazione alla guerra nella ex Jugoslavia).
Seguono poi diversi anni da solista, fino al ritorno con i Litfiba nel 2009. Cui segue, però, un altro album da solista. In generale, le fasi da solista sono sempre state caratterizzate da una tonalità più melodica rispetto al rock puro dei Litfiba. Ma l’anima di Piero Pelù è assolutamente e decisamente rockeggiante. E qualunque rocker che si rispetti, non può non amare i motori.
Ha preso parte all’edizione 2018 della Mille Miglia, alla guida di un’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1955. L’Alfa Romeo Giulietta Sprint, in seguito rinominata “Giulia Sprint”, è una vettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 1954 al 1965.
Piero adora quest’auto di colore azzurrino. Con questa vettura, ha anche accompagnato la figlia all’altare. E, d’altra parte, stiamo parlando di una macchina capace di polverizzare tutti ai suoi tempi. Il motore della Sprint, grazie alla presenza di un rapporto di compressione più elevato rispetto alla berlina e ad un carburatore doppio corpo raggiunge i 65 cavalli e la vettura arriva così ai 160 km/h. Contribuiscono al successo la linea moderna e filante ed il prezzo di 1.900.000 lire, che, pur non economico in assoluto, è però molto inferiore rispetto a quello della sorella maggiore 1900 Super Sprint coupé Touring, commercializzata in parallelo (che costa 3.210.000 lire). Veniva venduta all’epoca solo in quattro colorazioni: rosso Alfa, blu tornado, bianco gardenia e azzurro Capri.
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Proprio questa di colore azzurro è la “bambina” di Piero Pelù, che non perde occasione per scorrazzare addirittura anche in pista con la sua Alfa.
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