La casa inglese Aston Martin ha mantenuto la sua promessa, dimostrando di non aver parlato a vuoto. Il DBX è ufficialmente il SUV più potente sul mercato, con buona pace della concorrenza.
Viene spontaneo chiedersi fin dove potrà spingersi l’eterna gara che – fin dagli albori dell’automobilismo – mette a confronto case, meccanici e progettisti, tutti impegnati nel tentativo di creare l’auto più veloce della sua categoria. Aston Martin nel frattempo che ci poniamo questa domanda quasi esistenziale sembra aver portato a casa lo scettro con il suo ultimo SUV, una vera mostruosità sotto il profilo motoristico.
Come definire altrimenti un SUV che riesce a lasciarsi dietro pure due mostri sacri come la Lamborghini Urus e la Porsche Cayenne GT? Ma facciamo un passo indietro. I lettori più attenti o affezionati ricorderanno la promessa fatta dalla casa britannica pochi mesi fa. Aston annunciò l’arrivo del DBX707: “Semplicemente il SUV più potente mai visto”, le parole usate dagli amministratori del marchio inglese.
Una promessa che ci aveva fatto riflettere: battere la Urus con i suoi 650 cavalli e la Cayenne forte del suo motore da 640 cavalli sembrava un’impresa titanica, specie considerando che la DBX nel suo allestimento base ha la potenza – impressionante ma inferiore – di circa 550 cavalli. L’ultima arrivata della casa inglese aggiunge oltre 150 cavalli a questa potenza!
L’Aston Martin DBX707 come dice il nome stesso vanta un motore da ben 707 cavalli, qualcosa di veramente incredibile per una vettura della categoria. Solo in alcune speciali vetture allestite da preparatori sportivi e prodotte in serie limitate abbiamo visto simili cifre per un SUV di lusso. Eppure, la DBX707 è una solida realtà.
Pensate che sotto al cofano a differenza di quanto ci saremmo aspettati non ci sono né un V12 né un W16 ma un “semplice” motore V8 a benzina da circa 4 litri. La DBX707 è dunque pure una delle poche vetture della sua categoria non elettrica annunciate quest’anno. L’auto vanta uno 0-100 ottenibile in appena 3,3 secondi.
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Le modifiche non si limitano al motore: rispetto alla DBX base, la 707 vanta pure un impianto frenante potenziato – e meno male aggiungiamo noi – un cambio a nove marce che velocizza la risposta della frizione e sospensioni tarate diversamente. Che altro aggiungere, l’impresa di Aston Martin consente alla casa di impugnare lo scettro tanto ambito ma siamo sicuri che Lamborghini e Porsche non resteranno a guardare…
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