Monica Vitti: il mondo dello spettacolo sotto shock | L’antidiva con la passione per la Rossa

Se ne va, quindi, una grande artista. Ma anche un’icona di stile. Affascinata e innamorata del bello. E del made in Italy

Donna intelligentissima. Dotata di un talento recitativo, di uno humour, di una presenza, che le conferivano un fascino di gran lunga superiore rispetto alla bellezza effettiva. Quella superficiale e sterile. La scomparsa di Monica Vitti, all’età di 90 anni, ha scosso non solo il mondo dello spettacolo. Ma dell’intero Paese, essendo stata una vera e propria icona d’Italia. Raccontando, con le sue interpretazioni cinematografiche, vizi e virtù.

Monica Vitti (web source)
Monica Vitti (web source)

E’ scomparsa a 90 anni, ma da tempo, purtroppo, era sparita dalle scene, a causa di una malattia degenerativa. Negli anni, inoltre, si erano rincorse voci, dicerie, pettegolezzi sulle sue condizioni di salute. Alla fine, purtroppo, è arrivata la bruttissima notizia. L’Italia perde così una donna che ha fatto la storia, non solo del cinema, ma anche culturale.

Dotata di una verve impareggiabile che, unita alla sua voce particolare, l’hanno fatta entrare nel cuore degli italiani. Dalle sue interpretazioni drammatiche nella “tetralogia dell’incomunicabilità” di Michelangelo Antonioni, di cui è stata una vera e propria musa, ai ruoli brillanti. Nell’uno e nell’altro caso, ha raggiunto fama internazionale, come mattatrice della commedia italiana.

Tra i titoli di maggiore impatto, non possiamo non menzionare “L’avventura”, “La notte”, “L’eclisse e Deserto rosso” e poi “La ragazza con la pistola” e “Io so che tu sai che io so”. Ha recitato al fianco di grandissimi attori come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.

Celeberrima la sua “Ma ‘ndo vai, se la banana non ce l’hai”. Ha ottenuto numerosi premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro (di cui due alla carriera), un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA.

Monica Vitti con la Ferrari

Se ne va, quindi, una grande artista. Ma anche un’icona di stile. Affascinata e innamorata del bello. Per questo non deve stupire anche la sua attrazione verso un’altra grande icona del made in Italy, che, negli anni, ha portato l’Italia sul tetto del mondo.

Ha la bellezza e lo charme di una diva, Monica Vitti, nella foto che vi proponiamo. Eccola, in piedi, sorridente, con un tipico abito chiaro dell’epoca. A bordo di una Ferrari 250 GT Pininfarina. Una delle auto più iconiche realizzate dal Cavallino Rampante.

Monica Vitti sulla Ferrari (web source)
Monica Vitti sulla Ferrari (web source)

La 250 è una famiglia di autovetture costruite dalla Ferrari dal 1952 al 1964. Fu il modello di maggior successo tra le prime introdotte dalla Casa automobilistica di Maranello, e fu sviluppata in diverse serie. Fu sostituita dalla 275 GTB e dalla 330.

La prima serie della Ferrari 250 GT Pininfarina fu presentata a Salone dell’automobile di Ginevra nel 1956. Era una berlinetta cabriolet progettata da Pininfarina, che usava il passo lungo, cioè di 2600 mm. La seconda serie arrivò nel 1958, la GT cabriolet era simile alla coupé dell’anno precedente, inclusa la rimozione delle prese d’aria laterali. Furono prodotti 200 esemplari.

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Un’auto da diva, proprio come era Monica Vitti. Che lo era senza volerlo essere.

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