Il gangster Al Capone raggiunse una tale fama durante gli anni del proibizionismo che ancora oggi, a distanza di poco meno di 100 anni dalle sue gesta criminose, il suo nome suscita un certo timore.
Alphonse “Al” Capone, sicuramente il gangster più famoso dell’epoca del proibizionismo se non il più famoso di tutti, è una figura controversa, piena di luci ed ombre: se negli anni 20 tanti cittadini indigenti associarono la sua immagine a quella del “bravo ragazzo” che portava regali agli orfani ed apriva mense per i poveri, la verità – che sarebbe venuta a galla con il suo arresto nel 1931 – è che Capone fu uno spietato criminale tra i più feroci della sua epoca.
A cavallo tra gli anni 20 e 30 sfruttando una pessima decisione legislativa che bandiva l’alcool in tutti gli Stati Uniti, Capone si arricchì trafficando liquori di contrabbando fino a comandare una delle famiglie criminali più importanti degli USA dalla città di Chicago dove aveva cominciato la sua scalata al potere.
Il mito dell’intoccabilità di Capone nasce dal fatto che a differenza dei suoi “colleghi” dell’epoca, Al fu il primo a capire l’importanza di avere un’immagine pubblica apparentemente rispettabile. Da qui, le sue opere di beneficenza, i suoi completi eleganti e i grandi sorrisi davanti alle macchine fotografiche dei giornalisti. Tutto sarebbe terminato però con il suo arresto per evasione fiscale.
Ma come fece un gangster di alto profilo come Al a morire serenamente nel suo letto all’età di 48 anni quando molti suoi rivali finirono semplicemente crivellati di proiettili in mezzo alla strada? Semplice, il boss di Chicago era estremamente producente al punto di guidare una speciale auto blindata.
In una botte di ferro
Nel 1928, sotto la crescente preoccupazione per la minaccia delle bande rivali, Capone commissionò alla Cadillac una speciale limousine costosissima che disponeva di pneumatici speciali, un vano posteriore da cui un suo guardaspalle poteva sparare ad eventuali inseguitori ed una blindatura completa contro le armi di piccolo calibro.
La vettura, dipinta di una vernice verde e nera, era una speciale Cadillac Series 341 che all’epoca risultava uno dei veicoli più lussuosi sul mercato: una Bentley Continental degli anni 20 in pratica. Grazie a questa vettura ed alla sua prudenza, Al evitò una brutta fine come quella che sarebbe poi spettata a tanti suoi rivali nel mondo del crimine.
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L’auto ha una storia travagliata almeno quanto il suo proprietario originale ed ha viaggiato negli USA e in Europa prima di arrivare nelle mani dei ragazzi di Celebrity Cars Las Vegas, autori di un ottimo restauro, che si preparano a venderla. Il prezzo? Va negoziato – si spera non con qualche amico di Al Capone! – ma non prima di aver consegnato un deposito di 20.000 Dollari. Un offerta che non si può rifiutare…