Datsun è un marchio quasi sconosciuto al giorno d’oggi da quando la Nissan ha deciso di staccare la spina al progetto. Una delle sue vecchie auto però ha raggiunto uno status leggendario con questo tuning.
La storia del marchio Datsun è lunga, interessanti e parte da molto lontano, come quella di tante case – prime fra tutte Saab ed Austin – che hanno finito per essere tagliate fuori dalla dura lotta per la sopravvivenza sul mercato automobilistico, sempre più affollato e competitivo.
Fondata nel 1931, la Datsun venne acquistata dopo appena tre anni di vita dal colosso Nissan che avrebbe utilizzato il marchio soprattutto per importare piccole sportive dal basso costo negli Stati Uniti ed in Europa. Tra le più famose vetture prodotte dalla casa troviamo senz’altro la 240Z e la Fairlady. La specialità di Datsun sono sempre state le piccole sportive ma la casa ha prodotto anche qualche cabriolet di tutto rispetto.
Nel 1986, Datsun ha chiuso i battenti: pensate che Nissan si è pure appropriata della base del logo per il proprio! Comunque sia, il marchio esiste solo sui mercati definiti “emergenti” come quello sud africano o russo per commercializzare prodotti Nissan. Dopo questa introduzione che spiega un po’ la storia di un marchio purtroppo dimenticato troppo spesso, siete pronti per conoscere la creazione di un tale Chris Bishop di Richmond.
Possessore di una vasta collezione di automobili giapponesi d’epoca, Chris ha costruito una vettura unica partendo dai componenti di alcune Datsun e in particolare dal telaio di una Fairlady risalente al 1966. Il risultato? Sembra un po’ una Hot Wheels o magari un attacco d’arte di Giovanni Muchaca con tutti quei “tagli” qua e là sulla carrozzeria…
Difatti, la vettura è stata alleggerita da tutti quegli elementi considerati voluttuari, tettuccio incluso. Da notare i fari anteriori di due colori diversi piuttosto tamarri ma soprattuto l’aspetto ribassato ed aggressivo dell’auto che ci piace davvero molto! Anche il motore ha subito diversi interventi.
Ti potrebbe interessare anche -> La coupé giapponese realizzata con gli italiani
Sotto il cofano, romba un propulsore Autech S15 aspirato capace di erogare 197 cavalli contro i circa 130 dell’auto originale. Un progresso che sembra da poco ma che una volta al volante dell’auto si sente eccome. Non è finita: Rich ha aggiunto al bolide pure dei sedili in pelle marocchina, uno scarico proveniente dalla Yoshimura – produttrice di scarichi per moto sportive – ed altri dettagli estetici come cerchi modificati, pneumatici più larghi e via dicendo. Vi piace il risultato?
Nel listino della Casa di Arese si sente la mancanza di una pepatissima sportiva spider…
Il nuovo provvedimento, da approvare entro il 31 di dicembre, potrebbe provocare numerose novità in…
Le auto elettriche rispetto a quelle tradizionali non fanno alcun rombo. Il sibilo delle EV…
Il sette volte iridato della F1, Lewis Hamilton, inizia a essere stanco del trattamento che…
Oggi andremo a scoprire quella che è la durata di un motore di una Moto…
Negli Stati Uniti sanno come costruire motori di assoluto livello. Le vetture americane sono tra…