Le automobili elettriche sono in continua evoluzione, ma hanno ancora fin troppi difetti per essere leader in tutto il mondo. La Cina però vuole velocizzare questo processo nel minor tempo possibile.
Il mondo dell’elettrico, applicato a quello delle automobili, è in continua espansione. Ed è strettamente collegato al tema delle batterie. La Norvegia insegna a riguardo, dato che è il mercato elettrico numero uno in Europa. NIO, casa automobilistica cinese, lo ha capito. Ed infatti intende installare nello stato norvegese fino a venti stazioni per il cambio “svelto” delle batterie nel 2022.
Un’azione molto veloce che porta numerosi vantaggi e che, sì, è davvero possibile effettuare grazie alla tecnologia di NIO. La società orientale ha infatti costruito una nuova power swap station 2.0 nell’aprile del 2021 che mette a disposizione ben 14 slot batteria.
Tredici di questi contengono battery pack carichi; il quattordicesimo serve per rilasciare la batteria scarica. Un aggiornamento mica da poco che merita ulteriore approfondimento.
Abbiamo brevemente parlato di come si sta muovendo la Norvegia nel campo delle batterie, con NIO protagonista di un mercato in continua espansione. Tornando alla stazione ideata e costruita dall’azienda, è stata pensata anche per supportare il lancio commerciale della nuova NIO ES8 proprio in Norvegia.
Ma tornando alle batterie “turbo”, com’è possibile cambiarle in pochi minuti? NIO, tanto per cominciare, possiede 700 stazioni in Cina, con l’obiettivo concreto di arrivare a 4.000 entro la fine del 2025. Di queste, almeno 1.000 fuori dalla Cina; probabile, quindi, che molte di queste le vedremo in Europa.
In secondo luogo, l’azienda è in grado – grazie al supporto delle sue stazioni – di vendere la batteria stessa come fosse un servizio e non come un oggetto.
In questo modo, può abbattere il prezzo di vendita dell’auto. Il servizio in questione è definito Battery As a Service, grazie al quale il proprietario di un’auto elettrica può acquistare il mezzo senza batteria e poi sostenere un abbonamento mensile per utilizzarla.
Si tratta di un progetto tanto straordinario quanto ambizioso, ma non affatto folle. La batteria di un’auto elettrica è infatti la parte più costosa di un’offerta.
Quella di una Smart EQ ForTwo, ad esempio, può costare fino a 9.000 euro. Ma se la batteria della stessa Smart fosse posta al cliente come un servizio a sé? Le cose cambierebbero eccome, tanto da far riflettere il papabile compratore sull’acquisto del veicolo al solito modo con cui riflette su un’auto tradizionale.
Ed in più, a differenza delle batterie agli ioni di litio che hanno una scadenza, grazie al battery swap questo problema non esisterebbe più. Non avremmo infatti una sola batteria, ma diverse ed a cadenza continua.
Oltre a ciò, in pochi minuti si ricaricherebbe, il che lo rende un progetto ancora più convincente. Soprattutto per il 92% dei norvegesi che hanno già apprezzato quanto proposto da NIO.
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Come se non bastasse, l’azienda sta pure investendo in stazioni di ricarica brandizzate, delle colonnine in grado di arrivare a 150 kW. Una mossa che potrebbe mettere i bastoni fra le ruote (in tutti i sensi) a Tesla e non solo. In attesa dei risultati da verificare nei prossimi anni, in Cina hanno in testa le idee molto chiare.
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