Un palmares incredibile per il “Dottore”. Ma anche Valentino ha passato momenti molto difficili. Il racconto di cosa ha passato ha dell’incredibile.
Probabilmente il pilota più grande di tutti i tempi. Non solo per la quantità di vittorie ottenute. Ma anche perché è riuscito a riportare il motociclismo al centro della scena. Parliamo di Valentino Rossi, ovviamente. Il “Dottore” – così è stato soprannominato – è stato capace, già da anni, di diventare un vero e proprio personaggio. Il suo numero – il 46 – è diventato iconico, un po’ come il 10 di Diego Armando Maradona o il 23 di Michael Jordan.
Nove titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005), è l’unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6). Un palmares incredibile quello di Valentino Rossi.
La sua VR46 Riders Academy è una fucina di talenti. Nata appena 6 anni fa, conta infatti già due titoli mondiali, con Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia ed una serie importanti di vittorie, ben 40 a fine 2019, e oltre 100 podi. E’ notizia di ieri, 5 agosto 2021, quella del ritiro definitivo del Dottore, dalle competizioni sportive.
Gli errori del passato
Come sappiamo, nell’estate 2007 l’Ufficio di Pesaro dell’Agenzia delle entrate ha contestato a Rossi compensi non dichiarati per 58.950.311 euro, relativi al periodo 2000-2004; considerando IRPEF, IRAP e IVA, l’evasione fiscale sarebbe pari a 43,7 milioni di euro. Il fisco chiedeva anche il pagamento delle sanzioni e degli interessi, per un totale complessivo di 112 milioni di euro.
Nel febbraio 2008 il pilota ha raggiunto un accordo con l’agenzia delle entrate patteggiando il pagamento di 19 milioni di euro per il periodo 2000-2004, e 16 per il periodo 2005-2006: 30 milioni legati ai guadagni del periodo e 4,8 legati alla mancata dichiarazione.
Una brutta storia, in cui, comunque, il reato per il grande campione è stato dichiarato estinto. Rossi si è sempre difeso affermando di essersi affidato per la propria gestione fiscale a dei professionisti, che gli avevano assicurato di aver rispettato la legge avendo pagato tutte le imposte dovute nel Regno Unito, dove all’epoca risultava residente.
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E, anche oggi, in una recente intervista, il campione di Tavullia ha ribadito la sua posizione: “Il mio vecchio manager e le persone che lavoravano per me hanno creato una ragnatela e io lì dentro non potevo muovermi” ha affermato. Risolvendo il problema, Rossi ha dichiarato di aver iniziato “una vita nuova”. Ma ha anche affermato di aver imparato molto da quella vicenda: “Ho imparato a seguire il mio istinto e, il più delle volte, nel modo giusto”.