L’industria automobilistica è una giungla, una vera lotta per la sopravvivenza. Ecco quattro case famose ed importanti che non hanno tenuto botta e sono scomparse di recente.
L’industria automobilistica è una delle più competitive e spietate che ci siano al mondo: secondo alcuni analisti europei, ha iniziato ad esserlo molto di più a partire dagli anni 60 e 70 che hanno visto un esplosione sul mercato asiatico, capace di importare in Europa e negli USA automobili estremamente solide e divertenti da guidare a prezzi spesso migliori delle rivali locali.
Ma come andremo a vedere tra poco, nemmeno le case asiatiche sono al sicuro da un’eventualità tremenda chiamata fallimento. E no, non sempre è la leale competizione tra marchi stranieri a decretare la fine di una casa come la Austin, storico marchio britannico che ormai è solo un triste ricordo per il paese che ha “governato” per decenni.
Fondata nel lontano 1905, la casa Austin ci ha regalato modelli assurdi come la A90 Atlantic e la Healey 3000, una delle sportive più belle del suo periodo storico. La fusione con la casa Morris nel 1952 segnò l’inizio di un’età dell’oro che sarebbe durata ben poco: dominando il mercato locale con poca concorrenza fino agli anni 70, la British Leyland – come si sarebbe chiamato questo sodalizio – si adagiò troppo sugli allori.
Il brusco risveglio arrivò nel 1975, quando servì un intervento statale per salvare il marchio dal fallimento. Negli anni 80 Graham Day, nominato direttore dell’azienda dal Governo, pronunciò la famosa frase: “I giovani non vogliono guidare una Austin” e soppresse del tutto il marchio nel 1987, togliendo il nome dai modelli ancora in produzione della casa in favore di quelli Rover ed MG. Che fine poco cerimoniosa.
Ma mai quanto quella del marchio Saab, assieme a Volvo il più famoso brand scandinavo nel settore automobilistico. Iniziata nel lontano 1945, la storia del settore dedicato alle quattro ruote della Saab è piena di soddisfazioni benché il marchio abbia prodotto soprattutto aerei, nel corso degli anni.
Caratterizzate da interessanti soluzioni stilistiche come il famoso “hockey stick”, dettaglio estetico del finestrino posteriore, le Saab hanno continuato ad essere prodotte e vendute fino al 2015 quando l’ultima 9.3 lasciò gli stabilimenti: fu l’ultimo atto di una serie di acquisizioni da parte della GM e di società cinesi e turche, nessuna delle quali realmente interessata a salvare il marchio che chiuse per sempre dopo una lunga agonia.
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Un altro marchio storico che ha chiuso i battenti quasi in sordina dopo una storia importantissima è Pontiac, casa automobilistica fondata addirittura nel 1926 e parte del gruppo General Motors. E’ incredibile che un marchio storico come quello della punta di freccia sia stato lasciato andare a fondo in questo modo.
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Sicuramente, il marchio ha contribuito a scavarsi la fossa con le sue mani con un paio di clamorosi fallimenti di marketing. Dopo aver prodotto icone americane come la Firebird e la GTO, la Pontiac floppò clamorosamente prima con la pessima Fiero – una delle peggiori auto americane di sempre – e successivamente con l’innovativa ma inconcludente Trans Sport per non parlare dell’idea “geniale” per un marchio sportivo di produrre la Matiz su licenza come G2…
Nell’anno nero della General Motors ossia il 2010 che vide chiudere anche Saturn ed Hummer, l’ultima Pontiac di sempre – una berlina G6 – lasciò gli stabilimenti del marchio che vennero chiusi per sempre.
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Abbiamo citato non a caso una Daewoo, la Matiz, poche righe fa: questo perchè l’ultima casa che vogliamo ricordare oggi è quella coreana, durata quanto la neve in un pomeriggio di agosto sul mercato mondiale. La Daewoo, nata nel 1937, è stata una delle aziende coreane più importanti, producendo veicoli, armi da fuoco ed apparecchiature tecnologiche, tra le altre cose.
Nel 1972, in seguito ad un accordo con il marchio giapponese Toyota nacque la Daewoo Motors, una compagnia che produsse la sua prima vettura originale – la Lanos – nel 1996. Poco dopo, arriveranno la Nubira, la Matiz e la Leganza. Il momento in cui la Daewoo entra sul mercato dell’auto però coincide pure con la crisi peggiore del marchio coreano.
La crisi che si abbattè sui mercati asiatici tra il 1997 ed il 1998 investì pure il colosso coreano, travolto da grossi guai finanziari che la portarono a smembrare il proprio patrimonio, vendendo in giro per il mondo, in primis a General Motors e Tata. Tutto questo proprio nel 2000, quando la Matiz iniziava letteralmente ad invadere il mercato europeo come utilitaria di successo.
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Il marchio ha continuato ad esistere ufficiosamente fino al 2012 anche se molte auto come la Matiz stessa cambiarono marchio in Chevrolet già ad inizio millennio: ad oggi, la GM non utilizza più questo logo, scomparso nel nulla. Ricordavate tutte queste case sparite? Per quale vi dispiace di più?
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