Conoscete la storia di Preston Tucker? Partito dal mondo dell’esercito, quest’uomo aveva il sogno dell’auto perfetta. Le difficoltà però avrebbero presto reso il suo desiderio difficile da realizzare…
Si dice che per vincere bisogna rischiare: solo un vero amante del “gioco d’azzardo” può rivoluzionare un mondo complesso come quello dell’automobile. Preston Tucker, imprenditore statunitense, cercò di fare esattamente questo negli anni 40, guidato dal sogno forse ossessionante di costruire l’auto del futuro.
Tucker aveva fatto fortuna durante la Seconda Guerra Mondiale, disegnando un autoblindo con una innovativa torretta trasparente per l’esercito americano, chiamato Tiger: il veicolo era stato rifiutato ma la US Air Force pagò bene per avere il brevetto della torretta, poi applicata sui bombardieri che colpivano le città tedesche.
Con il denaro guadagnato con la sua invenzione Tucker fondò nell’immediato dopo guerra la Tucker Corporation: assieme ad alcuni ingegneri e meccanici, l’imprenditore si lanciò in un grande azzardo cercando di costruire una berlina innovativa capace di competere con i principali colossi dell’auto del momento come GM e Ford.
Cominciato nel 1947, lo sviluppo della Tucker Torpedo – questo il nome scelto per la vettura – si rivelò subito difficile e complesso anche perché Tucker non disponeva certo dei fondi e dei mezzi dei suoi rivali sul mercato. Ciononostante, il primo prototipo arrivò il 19 giugno di quell’anno.
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La Torpedo era un’auto innovativa e dalla linea meravigliosa per l’epoca: fu una delle prime vetture a montare le cinture di sicurezza di serie e disponeva di interessanti soluzioni ingegneristiche tra cui paraurti capaci di assorbire un impatto ad alte velocità ed un fanale centrale che girava assieme allo sterzo per illuminare la strada in curva.
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Purtroppo, i problemi durante lo sviluppo furono numerosi e la concorrenza dei colossi del mercato automobilistico dell’epoca fu pesante: Tucker venne trascinato in tribunale con l’accusa di aver mancato la presentazione di 50 modelli di produzione entro la scadenza annunciata: assolto dall’accusa, l’uomo riuscì a riprendere la produzione fino ad arrivare a 51 Torpedo prodotte.
Purtroppo, i problemi legali finirono per costare a Tucker la chiusura della azienda. L’imprenditore non si perse d’animo, cercando di spostarsi in Brasile per riprendere il progetto ma venne colpito da un tumore ai polmoni che lo uccise a soli 53 anni.
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Alla storia di Tucker è stato dedicato un film diretto da Francis Ford Coppola, in cui il regista accusa in maniera nemmeno tanto implicita le altre grandi case automobilistiche di aver osteggiato pesantemente il progetto di Tucker. Al giorno d’oggi, le Torpedo hanno un valore economico notevole, sul mercato dei collezionisti.
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