Il successo che ha avuto negli ultimi anni la Tesla è anche merito di questa piccola – e maltrattata – auto americana che a fine anni 90 provò a rivoluzionare completamente il mondo dell’auto.
Se al giorno d’oggi è ormai evidente che il ruolo dell’elettrico nel mondo dell’automobile si farà sempre più importante, una trentina di anni fa non era affatto così, anzi. Le auto che hanno provato ad anticipare i tempi troppo presto sono state maltrattate da critica, clienti e mercato.
E’ il caso della povera GM EV-1, un’auto che arrivò molto prima che l’elettrico o il motore ibrido fossero qualcosa di comune sul mercato delle auto. La vettura risale al 1996 ed è senz’altro uno dei più spettacolari fallimenti della casa nord americana.
Ma andiamo con ordine: nata da un investimento di ben 2 miliardi di Dollari, la EV-1 doveva soddisfare una nuova regolamentazione dello stato della California che chiedeva che almeno il 2% delle vetture circolanti nel paese fossero ad emissioni zero.
La distribuzione dell’auto fu affidata alla Saturn, un marchio parte della grande famiglia GM: 800 vetture vennero rese subito disponibili per l’affitto a lungo termine, con la previsione che il cliente le avrebbe restituite dopo tre anni.
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La GM si impegnò davvero molto affinché l’auto fosse quanto di più moderno presente sul mercato: la vettura, con un costo unitario di 80.000 Dollari per la casa, aveva un basso coefficiente aerodinamico, ABS, telaio in alluminio leggero, motore elettrico a batteria e pneumatici auto riparanti.
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La vettura aveva una velocità massima di ben 300 chilometri orari – un po’ come la Tesla – ma venne limitata a 130 per ovvi motivi. Nonostante le ottime recensioni di chi affittò l’auto, si manifestarono vari problemi. Intanto, le batterie tendevano a surriscaldarsi. Soprattutto, le cabine di ricarica erano decisamente poche e gli spostamenti più lunghi sulle infinite autostrade americane potevano diventare un problema.
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Inoltre, dato che l’auto poteva solo essere affittata, il progetto iniziò a drenare i fondi della GM che dopo essersi fatta due conti in tasca, tagliò i fondi al progetto mandandolo in pensione nel 2002 quando erano state prodotte 1.1000 EV-1. Poco dopo, sarebbe arrivata una certa Toyota Prius…
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