Difficile trovare una campagna pubblicitaria accattivante che non sia di cattivo gusto tra quelle che vi proponiamo oggi: ecco quando le case automobilistiche vanno oltre il limite.
Non è semplice, il lavoro del pubblicitario o di chi è impiegato presso il Reparto Marketing di una casa automobilistica. In un oceano di automobili spesso tutte molto simili tra loro, come fare per convincere l’acquirente X a comprare una Fiat piuttosto che una Ford?
Siamo sicuri che questi annunci pubblicitari siano nati con le migliori intenzioni, per carità, ma c’è una sottile linea tra il black humor di successo di un marchio come Taffo e le pubblicità offensive, sessiste o di cattivo gusto pubblicate da queste case automobilistiche. Skoda, ad inizio 2000, pubblicò su molti giornali importanti questo spot che potete vedere sopra.
“Non sarebbe bello avere queste opzioni? A – tienitelo B – Ridallo a sua mamma C – Scambialo con un modello più giovane“, si legge nell’annuncio che ovviamente si riferisce alle opzioni di acquisto della gamma. Ma quegli sposi sul retro? Già, la casa ironizzò sul matrimonio in modo forse un po’ spinto.
Qui tutto sommato siamo ancora al limite tra il cattivo gusto e l’esagerazione: Hyundai per esempio nel 2014 andò veramente oltre e dovette chiedere scusa per questo spot, considerato offensivo per aver banalizzato un tema delicato come quello del suicidio.
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Al giorno d’oggi, il movimento femminista ha preso di mira a volte in modo sacrosanto a volte in maniera pretestuosa quelle pubblicità accusate di oggettificare il corpo della donna. Se una pubblicità come quella della BMW in copertina si può definire come stupida, quella pubblicata dalla Ford nei primi anni del 2000 è semplicemente disgustosa.
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In un paese come l’India dove purtroppo si documentano ogni giorno casi di violenza sulle donne, il reparto indiano della casa americana scelse questa pubblicità per la Fiesta, tirando pure in ballo l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi più volte accusato di aver organizzato festini osceni nella sua villa ad Arcore. “Lasciati indietro le preoccupazioni”, si leggeva sullo spot. Ford rispose licenziando il responsabile dell’annuncio e scusandosi pubblicamente.
Per chiudere con quello che è probabilmente l’annuncio più sconvolgente tra questi, abbiamo quello non ufficiale della Volkswagen Polo che per lodare la resistenza dell’auto tedesca vede un kamikaze fallire nel suo intento di compiere una strage a causa della solidità della utilitaria.
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Volkswagen minacciò un’azione legale nei confronti degli autori dello spot, comunque mai riconosciuto ufficialmente dalla casa. Il black humor può essere divertente: sicuramente però, quando sono aziende internazionali a pubblicare certi annunci, viene da chiedersi cosa sia passato per la testa ai responsabili delle pubbliche relazioni.
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