Abbiamo deriso spesso le auto della Mitsuoka, marchio giapponese che si diverte a creare delle pacchiane Nissan “di lusso”. L’origine di questo marchio però potrebbe venire dalla Gran Bretagna.
Negli ultimi mesi ci siamo fatti – e giustamente direi – grasse risate alle spese di automobili come la Mitsuoka Micra, una vettura che tenta inutilmente di trasformare una normale utilitaria della Nissan in un’auto di lusso tramite qualche pacchiana decorazione: se vi siete persi l’articolo, vi consigliamo di recuperarlo per comprendere meglio quello di oggi.
Se il Giappone sembra avere questa moda delle cosiddette “Pike Cars” ossia vetture di piccole dimensioni che vengono “abbellite” con orpelli che le fanno assomigliare a classici vintage dell’industria automobilistica, la moda non è nata nel paese del Sol Levante: i giapponesi hanno questa pratica dagli anni 90, più o meno, ma in Inghilterra qualcosa di simile succedeva già a fine anni 70!
Per rintracciare le origini del discutibile fenomeno delle Pike Cars, siamo volati – metaforicamente parlando – presso gli stabilimenti della Austin che nel 1973, nel mezzo di una crisi del Gruppo British Leyland, introduceva sul mercato la Austin Allegro, una delle utilitarie più discusse della storia.
Accusata dai critici di essere una pessima vettura estremamente sensibile alla ruggine, la Allegro ha in parte riscattato la sua brutta fama negli anni dopo che vari programmi le hanno dedicato un’indagine per scoprire le cause della sua cattiva reputazione. L’auto ha comunque venduto molto bene, anche se al giorno d’oggi ne restano soltanto 304 in circolazione: che la fama di auto rugginosa fosse meritata?
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Oggi non siamo qui per sindacare sulla cattiva fama della Allegro quanto per parlare della sua versione meno conosciuta e più brutta: già con la prima serie dell’auto, il marchio britannico in collaborazione con la semi sconosciuta carrozzeria belga Vanden Plas, specializzata in lavori artigianali, decise di lanciare una versione di lusso dell’utilitaria.
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Non è chiaro cosa spinse Austin a questa decisione, credendo che il pubblico desiderasse la brutta copia di una Rolls Royce costruita sul telaio di una macchina “popolare”, fatto sta che successe. Vanden Plas introdusse nel 1977 la VP 1500, una brutta Allegro con modifiche estetiche pacchiane.
L’auto montava vari interventi estetici che non avevano alcun senso su una piccola utilitaria come la Allegro, inclusa una mascherina simil-Rolls davvero brutta, un cruscotto in legno di noce – assurdo ma vero – e dei cerchioni stile Jaguar, altrettanto fuori posto. Ovviamente, il prezzo lievitava su questa speciale versione che mirava ad un pubblico più “maturo” mai davvero interessato all’auto.
Non contenta delle pessime recensioni ricevute da questa vettura, Austin traspose la modifica pure sulla terza serie della vettura nel 1987, aggiungendo alla modifica una ancora più discutibile livrea bicolore che faceva somigliare l’auto ad un Cucciolone su ruote. Il nuovo orrore si chiamava Vanden Plas 1700.
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L’auto è stata perlopiù dimenticata e si è attirata lo scherno di parecchi giornalisti del settore negli anni. La Vanden Plas invece ha chiuso i battenti nel 1991 e per quanto ci dispiaccia, almeno non rischiamo di ritrovarci a fare i conti con una MG fornita di mascherina e cerchioni lucidati.
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