Prima di diventare famosa per il mondo del rally e per le sue sportive, la casa Subaru produceva questa vettura che non assomiglia affatto alla Impreza. L’hanno usata anche in polizia…
Ci sono marchi che vengono ricordati principalmente per una sola auto, talmente importante ed eccitante per i fan della casa da monopolizzare l’attenzione del pubblico. La Subaru pur avendo fatto tanto per l’industria giapponese nei sui circa sessant’anni di vita è famosa specialmente per la Impreza, la sua berlina da rally di successo.
Ma se vedeste con quale auto il marchio ha iniziato la sua avventura nel mondo dell’automobile potreste restarci di sasso: la piccola auto qui sopra non è una vecchia Fiat ne una Austin, è proprio la prima Subaru mai messa in produzione di serie dopo l’esperimento della berlina 1500 del 1954.
Presentata nel 1958, la piccola Subaru 360 era tutto meno che un’auto sportiva con il suo stacco da 0 a 100 ottenibile più o meno in 40 secondi. Pensate quanta strada ha fatto la casa che in effetti in tempi moderni non si è mai davvero cimentata nel settore delle più piccole.
La 360 era un’auto interessante che contribuì ad avviare il marchio in Giappone, rendendolo famoso nel settore a partire dal 1958. L’auto era costruita in fibra di vetro, caratteristica rara per i tempi dato che solo la Corvette tra le vetture più famose usava questa tecnica. Ma c’è un’altra curiosità da conoscere a proposito della 360.
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Con questa, è la polizia a dover scappare!
Diciamo soltanto che viste le sue tremende prestazioni motoristiche e la sua fragilità strutturale, la Subaru 360 non è proprio un’auto adatta ad un inserimento con la polizia. La vettura non ha nulla di una Cruiser delle forze dell’ordine, a questo punto è davvero meglio la Citroen Ami elettrica della polizia greca che almeno non inquina.
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Ma state tranquilli, difficilmente la polizia neozelandese – sono loro le livree che vedete sulla vettura – avrebbe utilizzato una 360 per le operazioni di pattuglia. Questa vettura ha realmente servito nella polizia, la dotazione di bordo e le sirene sembrano confermarlo.
Ma molto probabilmente è stata utilizzata come trovata pubblicitaria come è già successo con altre auto inadatte alle operazioni standard, ad esempio per una raccolta fondi, o magari per pattugliare zone metropolitane dove gli stretti spazi non permettono l’accesso ad auto più grandi. Chi lo sa? Nel caso aveste un centro storico da pattugliare comunque, l’auto dovrebbe andare all’asta a breve.
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