Il motomondiale punta tutto sulla sicurezza, così cambia vari regolamenti da quello sportivo a quello medico. Vediamo i dettagli.
Il motomondiale punta tutto sulla sicurezza, come del resto fa da parecchi anni. Meglio prevenire che curare e quindi ecco che cambiano diversi regolamenti, ovvero: quello sportivo, quello tecnico, quello disciplinare e quello medico.
Partendo dal regolamento sportivo, in tutte e 3 le classi (Moto3, Moto2, MotoGP) l’ultimo pilota classificato nelle prove sia libere che di qualifica, dovrà ottenere un tempo pari al 105% di quello più veloce; dal 2023 le licenze per correre saranno lasciate solo ai piloti maggiorenni, con deroga a correre nella classe inferiore a coloro che hanno vinto la Moto3 e la Red Bull MotoGP Rookies Cup.
Passando al regolamento tecnico del motomondiale, c’è una nuova procedura per il controllo delle moto dotate di sistemi passivi di altezza di guida. Dal 2022, i team dovranno consegnare al direttore tecnico campioni o modelli CAD 3D delle parti aerodinamiche della moto. Inoltre, in seguito ad una richiesta da parte di Brembo (fornitore dei freni) cambiano le dimensioni esterne dei dischi freno in carbonio, mentre in alcuni circuiti in una gara asciutta dovranno essere montati quelli da 340mm o 35mm.
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Partendo dal cambiamento del regolamento disciplinare del motomondiale, ecco l’introduzione di giudici di fatto per visionare eventuali infrazioni come partenze anticipate e eccedenza dei track limits. Nessun appello può essere presentato contro di loro.
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Passando al regolamento medico, c’è la presenza di nuovi requisiti sulle prove che devono essere considerati quando si esamina il recupero da diverse ferite riportate. Inoltre, in casi di dubbio il CMO, il Direttore Medico della MotoGP e l’Ufficiale Medico della FIM possono chiedere altri pareri.
Infine, nel motomondiale si cambia anche per quanto riguarda i caschi. Difatti, tutti i caschi dovranno essere portati al centro medico dopo una caduta di un pilota per una valutazione. In caso di trauma cranico o altri danni cerebrali, il casco andrà direttamente in un laboratorio FIM. Dopo l’ispezione il casco potrà essere ridato al pilota o al produttore.
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