Moto da gara con la targa? No problem. Yamaha e Suzuki sin dagli anni 80 sanno come far divertire i clienti.
Le moto da gara sono le più ricercate e amate dagli appassionati, perché trasmettono emozioni uniche al mondo, che difficilmente possono essere restituite da una motocicletta stradale. Figuriamoci, poi, avere mezzi a 2 ruote da gara ma con la targa, una cosa incredibile.
Eppure già negli anni 80 due aziende giapponesi lo facevano. Stiamo parlando di Yamaha e Suzuki, che nel 1987 e nel 1989 portarono sul mercato le mitiche RD 500 e RG 500. All’epoca i gran premi del motomondiale si correvano solo con i 2 tempi, tranne Honda che ne aveva 4, e queste due moto ne erano un esempio.
Sia la Yamaha che la Suzuki, infatti, montavano un 2 tempi, di cui quello della casa dei 3 diapason decisamente innovativo. Sostanzialmente, nell’epoca in cui i 4 tempi iniziavano a spingere sempre di più per monopolizzare la meccanica, alcune moto mitiche resistevano.
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Yamaha RD 500 e Suzuki RG 500, un confronto
Partendo proprio dai due motori a 2 tempi di Yamaha e Suzuki, quello della RD 500 con raffreddamento a liquido pesava appena 65 Kg, e la potenza era inaudita fino a quell’epoca: 90 cavalli. Il sistema di alimentazione, poi, era composto da ben 4 carburatori.
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Passando alla RG 500, ecco che qui il 2 tempi arrivava a 95 cavalli di potenza pura. Ciò che la distingueva maggiormente dalla Yamaha è che il basamento del motore è identico a quello delle versioni da gran premio degli anni ’70 e ’80, quindi la versione stradale può ospitare gruppo termico, cambio e altri componenti motoristiche da gara.
Insomma, Yamaha RD 500, Suzuki RG 500, insieme con la NSR di Honda rappresentano gli ultimi grandi miti di motociclette da GP per la strada con tanto di targa alimentati a 2 tempi. Gli anni 80 saranno pure finiti, ma la loro storia non la dimenticheremo mai.