La sicurezza stradale è sempre un tema di rilevanza assoluta. Anche in Italia, dove qualcosa non funzioan e nel 2022 potrebbe drasticamente cambiare.
Le strade italiane sono caratterizzate da tanti, troppi incidenti e molti, moltissimi automobilisti che non rispettano le regole. Ecco perché, nel tentativo di limitare tutte le infrazioni varie, le forze dell’ordine utilizzino più mezzi possibili per cambiare le cose, anche rischiando di essere i più cinici possibile.
Da qui, quantomeno in parte, si spiegano le tante multe quotidianamente comminate ai guidatori in strada. In alcuni casi, però, manca trasparenza dalla legge stessa.
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E proprio per questo, il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, oltre ad essere un componente della commissione trasporti, Simone Baldelli ha criticato fortemente questo sistema. Ma per comprendere a pieno quali siano le motivazioni di così poca chiarezza, occorrerà decisamente più di qualche riga di introduzione.
Scarsa chiarezza sul fronte strade italiane e, conseguentemente, in quello delle multe. A contribuire ci pensano gli stessi enti locali, che teoricamente ogni anno dovrebbero riportare al governo sia gli importi delle contravvenzioni sia individuare quale parte delle multe derivi dagli autovelox. Da qui la lamentela all’Ansa di Simone Baldelli, rappresentante del partito politico Forza Italia. A quanto pare, infatti, non esistono dati ufficiali e analitici sull’incasso derivato dalle multe comminate ai guidatori da parte degli enti locali.
Eppure la legge impone a qualsiasi amministrazione di consegnare tutto entro il 31 maggio. Ed in effetti più di 1/3 dei comuni italiani (2747 su 7900) non hanno fornito alcun resoconto nel solo 2020. Per fortuna c’è da segnalare l’approvazione di un emendamento – a partire dal luglio 2022 – che obbligherà il governo a pubblicare sul suo sito tutti i dati rilevabili. Una svolta importante che però dovrà ancora attendere.
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Anche perché non parliamo di cifre superficiali: l’ammontare complessivo annuale delle multe è di circa tre miliardi di euro, e solo una parte finisce nelle casse degli enti locali (56%, quasi 1,7 miliardi). Ed in ogni caso, la maggior parte delle sanzioni stradali sono “merito” degli autovelox; nel 2019, ad esempio, sarebbero state addirittura 2,5 milioni le multe dovute ai limiti di velocità.
Un dato che stupisce fino ad un certo punto, considerando che in Europa siamo davanti a tutti per quanto riguarda il numero di sistemi di rilevamento di velocità (all’incirca ben 8.000 autovelox). Anche questi congegni sono finiti “sotto esame”, figli di un sistema assolutamente da rivedere. Il nuovo decreto dovrebbe renderli ancor più infallibili, possibilmente; con la speranza, come spiegato sempre da Baldelli, che le nuove normative riducano la brutta abitudine di molte amministrazioni, con gli autovelox che dovrebbero servire alla sicurezza stradale prima di ogni altra cosa.
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