Sicuramente una delle auto più strane al mondo, la piccola utilitaria Janus rimane un interessante esperimento che pur avendo fallito ad accaparrarsi il mercato delle piccole ci piace ricordare così.
C’è una remota chances che qualcuno di voi, magari un appassionato di motociclette d’epoca, si ricordi l’automobile che trovate in queste pagine. La Zundapp Janus rappresenta un unicum nella storia dell’auto, paragonabile forse solo ala Iso Isetta che ne condivide la bizzarra linea squadrata.
Questa interessante auto si ispira alla mitologia classica: “Janus” infatti è il nome tedesco di Giano, il mitico Bifronte capace di guardare in due direzioni contemporaneamente. La foto qui sopra è emblematica per chiarire il riferimento classico scelto dalla casa che fino al 1957 aveva prodotto esclusivamente motociclette.
Per quarant’anni il marchio tedesco si era cimentato con successo nel campo delle due ruote, producendo pure qualche interessante sidecar destinato all’esercito tedesco negli anni 30 e 40. In un mercato che iniziava a premiare le utilitarie super leggere, Zundapp decise di tentare il tutto per tutto, con risultati misti…
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Dotata di sospensioni a bracci oscillanti e di un piccolo motore di origine motociclistica da un cilindro e appena 14 cavalli di potenza, la Janus rappresentava una soluzione – a detta dell’azienda – per chi voleva la praticità di una moto senza rinunciare alla protezione da intemperie quali pioggia, vento e neve.
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La Janus arrivò sul mercato causando grande interesse, soprattutto per la sua conformazione bifronte che permetteva una certa versatilità in città: al Salone di Francoforte del 1957, furono parecchi gli astanti interessati alla vettura tedesca.
Purtroppo l’idea interessante della casa non durò nel tempo: già nel 1958, in seguito a vendite insufficienti, la casa iniziò infatti a smantellare lo stabilimento destinato alla Janus prima di venderlo in blocco alla Bosch. In totale, sono state costruite solo 6.902 vetture di questo tipo, oggi ricercatissime dai collezionisti.
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Chissà, se uscisse una Janus II al giorno d’oggi potrebbe riscuotere più successo, specie se equipaggiata con un motore elettrico. Peccato che la Zundapp abbia chiuso a sua volta i battenti nel 1984: una sfortunata storia tedesca che non ha un lieto fine.
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