Lancia Delta HF Integrale, arriva la “Safarista” | Un’esperienza per pochi visto il prezzo

L’auto permette di condividere un’esperienza non competitiva. Da qui è partita Automobili Amos per la sua Delta Safarista.

Con il calendario del mondiale rally che riprenderà tra un mese circa e la sua storia sempre ben presente nella mente degli appassionati, non si può non pensare a Lancia. In particolare, in attesa dei nuovi sviluppi relativi alla gamma, che da Ypsilon dovrebbe allargarsi non poco, ecco che torna la mitica deltona.

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Delta Safarista (automobiliamos.it)

L’azienda Automobili Amos, infatti, ha creato la Delta Safarista, un restomod il quale è partito dal fatto che l’auto è vista come un’abilitatore che permette di condividere un’esperienza. Quest’ultima, però, non deve essere competitiva, anzi deve consentire ai clienti di raggiungere in sicurezza i propri limiti.

In pratica, ciò che ha guidato i creatori della vettura è la funzionalità della stessa. Certo, però, il nome Delta è per forza di cose legato al mondo delle corse, e i clienti che rivorrebbero indietro il mitico Gruppo B del mondiale rally, non rimarranno delusi.

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Delta Safarista, caratteristiche

Per creare la Delta Safarista, Automobili Amos ha unito il know-how proprio con quello di Podium Advanced Technology, azienda che offre servizi per lo sviluppo di auto ad altre prestazioni, più quello dello studio di design BorromeodeSilva.

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Delta Safarista (automobiliamos.it)

Difatti, l’esterno si caratterizza per una forma a 3 porte e per avere inclinazioni da fuoristrada. L’assetto è quindi rialzato il che trasmette tanta competizione, la quale è visionabile pure all’interno del mezzo, visto che esso è improntato al motorsport ed è spoglio degli strumenti oggi tradizionalmente siti in un’auto.

Passando, poi, al motore della Delta Safarista, ecco che esso è stato completamente rivisitato e aggiornato, ciò tramite un nuovo sistema per il raffreddamento. Infine, il prezzo è decisamente alto visti i 570mila euro che servono per acquistare la vettura, ma bisogna considerare il know-how che c’è dietro.

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