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Sport e Motori

Disastro in F1, la fiducia di team e tifosi crolla: la direzione gara sotto “osservazione”

La stagione di F1 2021 si è conclusa ma le polemiche ci accompagneranno fino alla prossima. Ecco i principali errori della direzione gara.

La stagione di F1 2021 si è conclusa con la vittoria di Verstappen e la sconfitta di Hamilton nel mondiale piloti, con la Mercedes che ha vinto “solamente” il titolo costruttori, l’ottavo di fila. Le polemiche difatti ci accompagneranno fino all’inizio del prossimo mondiale, e ciò per via degli errori della direzione gara.

Masi e Mekies (lapresse)

In tutto il mondiale, infatti, la squadra capitanata dal direttore di gara Micheal Masi ha fatto degli errori madornali. L’ultimo quello di non assegnare la bandiera rossa ad Abu Dhabi, il che avrebbe senza dubbio spento ogni polemica sul nascere.

Infatti, se si fosse ripartiti tutti con le stesse gomme, e in particolare Hamilton e Verstappen, i due avrebbero avuto un duello alla pari, cosa che non è stata possibile con la safety car che ha premiato l’olandese e la Red Bull che è riuscita a cambiargli le gomme in tempo.

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I principali errori della direzione di gara in F1

Come detto, l’errore della direzione gara della F1 ad Abu Dhabi è solo l’ultimo di una lunga sequela. Trattando solo dei principali, il primo lo si può far risalire a Silverstone, quando Hamilton e Verstappen sono venuti a contatto, e l’olandese è finito nel muro a 250 Km/h.

Hamilton e Verstappen a Silverstone (lapresse)

Visto che l’inglese è stato penalizzato, allora vuol dire che è stato ritenuto colpevole, questo non può portare solo a 10 secondi di penalità in gara. A Monza, invece, è stato Max ritenuto colpevole del botto con Hamilton, e quindi solo 3 posizioni di penalità nella corsa successiva sono poche.

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Poi, c’è il Brasile, con la manovra di Verstappen in difesa su Hamilton nemmeno notata. Ancora si arriva a Gedda, con la prima bandiera rossa del tutto inutile e fuori luogo, e sempre nella stessa gara, la direzione gara ha mostrato poca severità nei confronti dell’olandese campione del mondo, il quale ha frenato in rettilineo per bloccare Hamilton e ha avuto solo 10 secondi di penalità.

Infine, si arriva ad Abu Dhabi, lì dove Masi e compagnia hanno fatto altri 2 errori, uno figlio del Brasile e l’altro di Gedda. Il primo riguarda il lungo di Hamilton che si difende su Verstappen usando la via di fuga; il secondo la mancata bandiera rossa nel finale con tanto di teatrino sui doppiati dietro la safety car. Uno spettacolo negativo che incrina la fiducia dei team e dei tifosi nei confronti della direzione gara e della FIA.

Nazareno Bastone

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