Il mondo delle automobili sta vivendo un momento davvero complicato. E ben presto potrebbe subire una rivoluzione a dir poco totale con protagonista l’elettrico.
Il mondo delle automobili preoccupa. Non soltanto perché il mercato dell’automotive ha sofferto come pochi altri settori economci nel mondo l’insediamento nelle nostre vite del coronavirus.
Tante difficoltà per moltissime aziende che hanno dovuto aumentare il valore dei propri veicoli nuovi come di quelli usati. Ma non è l’unica questione che preoccupa. Anche il futuro motoristico delle quattro ruote fa riflettere, con l’elettrico che lascia sempre meno spazio alle “vecchie” tecnologie.
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Queste ultime rischiano di sparire totalmente per fare spazio a quelle elettriche, e su questo in molti si sono espressi. E non tutti in maniera positiva.
La totale eliminazione delle automobili alimentate a benzina, diesel e GPL per fare definitivamente spazio all’elettrico fa paura a tantissime persone. In particolar modo a Nicola Porro, che sul suo blog – in un articolo in cui si esprime anche sulla volontà dell’Unione Europea di vietare la vendita e l’affitto degli immobili poco sostenibili – ha parlato proprio della proposta dell’UE di dire addio ai motori endotermici entro il 2035.
Una possibilità che non ha affatto il sapore di novità, dato che il Presidente della commissione europea Ursula von der Leyen l’aveva già resa nota al mondo intero nei mesi precedenti. Tuttavia, ieri è arrivato il via libera del comitato interministerale per la transizione ecologica, con alcuni dei più importanti ministri italiani che hanno la chiara intenzione di agire sulla falsariga dei colleghi europei. Le condizioni, però, non è detto che siano favorevoli; o meglio, favoriscono certamente il futuro targato elettrico.
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Ma che ne sarebbe dei probabili posti di lavoro a rischio, che per intenderci non si conterebbero affatto sulle dita di una mano? In più, rispetto a Cina e Usa (Tesla), in Italia come in Europa c’è ancora tanto da fare per quel che concerne il nuovo che avanza. In ogni caso, la strada pare essere tracciata: dal 2035 basta ad auto alimentate a benzina, diesel e GPL, e dal 2040 varrà lo stesso per furgoni e veicoli da trasporto commerciale leggero.
Ciò che preoccupa in misura maggiore, quindi, è l’essere indietro sugli innovativi propulsori elettrici; altra storia per i motori a scoppio che a conti fatti rappresentano il primo mercato in Europa. La situazione ambientale conta più di tutto il resto. Ma dal partire in pole position a ritrovarsi in fondo alla griglia di partenza è davvero un attimo.
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