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Le 4 auto più sbagliate di sempre | Tornando indietro nel tempo non le avrebbero mai prodotte

Si dice che avere dei rimorsi sia meglio che avere rimpianti. Queste quattro case automobilistiche non sono d’accordo quando si parla di altrettanti modelli che hanno danneggiato la loro reputazione.

A volte, un modello di automobile dona alla casa che lo ha progettato e messo su strada gioie immense: successi economici, fama, un boost nella reputazione con il cliente. Può però succedere che avvenga l’esatto opposto. Queste sono quattro automobili che – secondo il giornale online Motor Junkie – hanno causato solo rimpianti alle rispettive case produttrici che se potessero, non le produrrebbero ancora.

Chrysler 200 (Car and Driver)

Partiamo con l’auto di copertina, una delle più famose – in negativo – negli Stati Uniti. Era il 1982 quando un’indagine della Cadillac rivelò che l’acquirente medio del marchio aveva almeno cinquant’anni: desiderosa di ampliare il suo bacino di vendite, la casa si rivolse alla Chevrolet per ottenere la licenza sul telaio della Cavalier.

Ora, la Cavalier era una berlina di fascia media senza pretese. Quando la Cadillac Cimaroon, praticamente una Cavalier sotto re-branding arrivò sul mercato, i fans del marchio insorsero. L’auto non aveva nulla di lussuoso, era una Cadillac “povera” che creò moltissimi danni alla reputazione del marchio. Nonostante il basso prezzo, ne vennero vendute poco più di 132.000, causando danni di immagine da cui il marchio faticò a sollevarsi.

Un’altra vettura americana a danneggiare pesantemente il brand produttore fu la Chrysler 200C. Alla sua uscita, la vettura venne lodata per il design moderno. Ma presto, la stessa stampa che aveva espresso questi pareri si sarebbe rivoltata contro il modello.

Alla sua uscita di produzione nel 2017, la 200C aveva causato più danni che altro al marchio grazie ad un motore soporifero, una cattiva qualità di costruzione ed altri difetti che fecero rimpiangere non poco alla Chrysler la sua decisione. Oltre tutto, nel 2013 quest’auto fu venduta in Europa come Lancia Flavia. Non c’è fine al peggio.

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L’Europa non è immune agli errori

La Renault 5 è una delle utilitarie più carismatiche della casa francese. Le sue prestazioni pimpanti e la sua linea inconfondibile l’hanno resa un instant classic. Certo, è una vera fortuna che delle stupide legislazioni sulla sicurezza autostradale non l’abbiano resa lo spettro di se stessa, giusto?

Renault LeCar. La conoscevate? Bene, nemmeno noi (Pinterest)

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La Renault LeCar – e già un’auto che si chiama ‘l’auto’ evidenzia una certa mancanza di fantasia – era essenzialmente il tentativo del brand francese di approdare sul mercato nord americano con una 5 spogliata di tutte le caratteristiche interessanti: l’auto venne letteralmente “troncata” per montare i parafanghi ed il frontale imposti dalla legislazione degli USA del 1976 e il motore pesantemente depotenziato per la stessa ragione.

La LeCar non raggiunse mai il successo della Renault 5, anzi, contribuì a creare una pessima fama per il marchio negli USA che venne considerato essenzialmente un’alternativa di seconda mano alla Volkswagen. Almeno in questo caso, non è tutta colpa della casa produttrice.

Audi 5000: i dettagli contano (Pinterest)

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Chiudiamo con un’auto che rovinò la reputazione del marchio che la produsse per un dettaglio piccolo. Talmente piccolo da far rischiare un incidente allo sventurato automobilista a bordo. L’Audi 5000 del 1977 era una vettura interessante e carismatica, con un fatale difetto che rischiò di incrinare la reputazione della casa.

Tutto iniziò quando alcuni automobilisti segnalarono un problema costituito da delle accelerazioni involontarie effettuate dall’auto: il programma “60 Minuti” popolare sulla CBS parlò di questa problematica, sottolineando come la scarsa distanza tra acceleratore e freno poteva spingere gli automobilisti a sbagliarsi, con tragiche conseguenze.

L’Audi fu accusata di aver mentito sulla propria vettura, ingannando il pubblico, cosa che in realtà non era avvenuta ma che costò comunque una complessa causa legale verso il marchio, costretto a dimostrare pubblicamente che l’errore alla base degli incidenti era umano e che non dipendeva dalla progettazione dell’auto.

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Tra una cosa e l’altra la vettura rimase in vendita fino al 1991 ma molti clienti non guardarono più il marchio con i quattro anelli come prima: il modello insomma, rovinò involontariamente la reputazione dell’Audi agli occhi di tanti. Conoscevate questi modelli? Che ne pensate della loro cattiva fama?

Manfredi Falcetta

Appassionato di auto e moto, mi piace immergermi nell’universo dei motori, scoprendo le ultime innovazioni tecnologiche e seguendo le competizioni più emozionanti. La scrittura e la lettura, invece, sono le mie oasi di tranquillità, dove mi perdo tra le pagine di libri avvincenti e mi esprimo liberamente attraverso le parole.

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