A volte i progettisti hanno intuizioni geniali, a volte “cannano” clamorosamente come nel caso di queste quattro auto che meritavano la produzione in serie e non l’hanno mai ottenuta.
Anche l’occhio vuole la sua parte, come si suol dire. Nel caso delle automobili che potete ammirare in questo articolo però, l’aspetto estetico è già da solo sufficiente per dire “Si, voglio quella macchina nel mio garage!”. Ma c’è un piccolo problema: le case dietro la costruzione di questi veicoli hanno deciso che non valeva la pena di avviare una produzione in serie.
E quindi, auto come la Maserati Birdcage in copertina, una supercar fuori di testa che non assomiglia a nessun’altra auto del marchio con il Tridente, resteranno un sogno nel cassetto per gli appassionati. La vettura, costruita in un unico esemplare nel 2005, omaggia con il suo nome una vettura da corsa degli anni 50.
La vettura celebrava i 75 anni della casa italiana con un design avvolgente, volto a rappresentare l’auto come “contenitore” dell’essere umano. Secondo noi, una bella produzione in serie limitata sarebbe stata una celebrazione ancora migliore. Ma perlomeno, Maserati ha messo le cose in chiaro da subito.
A mostrare uno scarso FairPlay fu nel 2006 la casa olandese Spyker, una nostra vecchia conoscenza, che presentò al Salone dell’auto di Ginevra un SUV basato sulla C8 battezzato D12. Il pubblico reagì in modo molto forte all’auto, con ben 100 ordini presentati alla casa ancora prima che la produzione in serie fosse ufficializzata.
Sarà perchè la produzione doveva partire in concomitanza con la casa svedese Saab poi fallita, sarà perchè la Spyker è una piccola realtà indipendente, la Spyker D12 non è mai stata portata in vita. Al 2014, il progetto risulta ancora in stand by.
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Sebbene sembri essenzialmente una Ford GT Shooting Brake – che tra l’altro sarebbe un’ottima idea da proporre a Ford ora che ci pensiamo – l’auto qui sopra è una Shelby, precisamente la GR-1. Questa compatta sportiva dall’aspetto estremamente aggressivo venne presentata nel 2004 al famoso festival di Pebble Beach.
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L’auto non era soltanto bella ma pure favolosa da guidare con un motore V10 da oltre 600 cavalli ed una velocità massima verificata di 306 chilometri orari. Alla Ford però si preoccuparono che la vettura potesse creare un conflitto di interessi con le vendite della Ford GT. Quindi, purtroppo, il coupé finì archiviato.
Quando un’auto viene soprannominata “La vettura nata per le copertine di tutte le riviste”, sai per certo che il disegnatore impegnato al progetto ha fatto un ottimo lavoro. Proprio quello che successe nel 1977 con la Chevrolet Aerovette, sicuramente la Chevy più sexy mai entrata in produzione.
Pensare che l’auto ce l’aveva quasi fatta: nel 1980, la GM aveva approvato la sua entrata in produzione quando intervenne David McLellan che cancellò il progetto all’ultimo minuto, credendo che un’auto a motore posteriore avrebbe perso in partenza contro le Datsun 240Z, all’epoca le coupé più vendute negli USA.
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L’auto doveva costare attorno ai 18.000 Dollari e montare un motore Wankel V8. Considerando cosa è successo alla NSU RO80 in quel periodo, forse la decisione del CEO della GM fu giusta ma resta un peccato che la Chevrolet non abbia nemmeno provato a vendere in serie limitata questa stupenda auto. Che ne pensate di queste quattro vetture? Voi le avreste volute vedere su strada?
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