Tra le utilitarie più vendute ed amate nel mondo non può mancare la Fiat 126, una vettura semplice, piccola ed economica che a quanto pare nasconde degli “scheletri nell’armadio” molto speciali.
Tutti noi conosciamo la Fiat 126, un’utilitaria talmente famosa e diffusa – prodotta in milioni di esemplari tra Italia ed Est Europa – che sicuramente ne avrete vista almeno una pure oggi andando a lavoro, per strada. La chiave del successo di questa utilitaria è probabilmente la semplicità.
Un’auto facile da guidare, riparare e parcheggiare, tutto ciò che poteva servire negli anni 70 agli italiani che abitavano le tante metropoli del Bel Paese. Forse, è proprio per la loro incapacità di riproporre questa semplicità che questi progetti basati sulla Fiat 126 sono morti prima ancora di superare lo stadio di prototipo.
Nel 1974 ad esempio, l’auto che potete vedere qui sopra ossia la Fiat 126 Softnose venne scartata dopo una convincente presentazione di un prototipo. L’auto aveva una linea avveniristica, presumibilmente disegnata in quel modo per rendere l’auto più sicura in caso di incidente.
Con quale cuore la Fiat possa aver bocciato un progetto con un nome come “Softnose” non è dato saperlo. Un po’ come la polacca 126 Kombi che abbiamo già visto in un altro articolo: in quel caso, l’auto fu giudicata inadatta al suo ruolo di familiare proprio per le sue piccole dimensioni.
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C’è anche un simpatico furgone
Una delle specialità di casa Fiat è da sempre la Spiaggina, una vettura adatta ad una bella Domenica fuori porta come la Citroen Mehari che è senz’altro l’auto più famosa appartenente a questa categoria. Anche la 126 venne “spogliata” per trasformarsi in una vettura con un’altezza da terra di 15 cm, tanto spazio per i bagagli ed una capotte rimovibile per prendere il sole durante un viaggetto al mare.
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La Fiat 126 Cavalletta, presentata nel 1976 al Salone di Torino, non venne tanto apprezzata dal pubblico, per qualche motivo. Forse, la linea non piacque: fatto sta che il progetto venne scartato andandosi ad unire ai circa dieci progetti annullati che vedevano la 126 come protagonista.
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Un ultima versione “bocciata” dell’auto è la Bombel, degna di nota perchè ricorda molto il successivo Fiat Fiorino che forse si ispirò vagamente a questo prototipo. L’idea di trasformare la 126 in un piccolo furgone arrivò nel 1974. L’idea di montare una struttura in fibra di vetro sul retro non era male e il fatto che la vettura sia stata realmente considerata per la produzione in serie è provato dai 16 prototipi assemblati.
Anche in questo caso però, non si fece più nulla con il progetto che andò a sparire nel vasto archivio segreto della nostra utilitaria. Quanti prototipi cancellati: a voi quale piace di più?