Una linea spaziale, dimensioni degne di un camper e soprattutto un motore ibrido volto a rispettare l’ambiente: la Chrysler Citadel è la familiare più interessante prodotta dal gruppo americano.
All’inizio del 2000 abbiamo assistito ad una vera “corsa all’ibrido” dettata dalla decisione della Toyota nel 1997 di mettere in commercio la prima serie della Prius, una delle prime automobili ibride del mondo e sicuramente la prima di queste vetture a raggiungere un certo successo commerciale.
Il Gruppo Chrysler che pure stava affrontando un periodo complicato in quegli anni non voleva certo restare indietro sui tempi: nel 2000 in occasione del salone dell’auto di Washington DC il marchio americano presentò una rivoluzionaria familiare, molto spaziosa e sopratutto alimentata con un motore ibrido.
L’automobile presentava caratteristiche interessanti come la griglia frontale che avrebbe poi ispirato la berlina 300C, portiere posteriori scorrevoli e interni color crema disegnati con un occhio agli orologi di lusso dell’epoca, come dissero i progettisti.
Sotto il cofano, rombava un motore V6 da 253 cavalli assistito da un propulsore elettrico. L’auto prometteva prestazioni degne di un V8 e per concludere, aveva pure una considerevole altezza da terra che la rendeva simile ad un crossover. Ma allora perchè non venne mai prodotta?
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Purtroppo, la Chrysler Citadel – questo il nome del prototipo ibrido – non ricevette il successo che teoricamente avrebbe potuto riscuotere. L’auto fu accolta in modo tiepido allo show del 2000. Gli esperti ipotizzano che una vettura dal design così pulito non fosse quello che l’automobilista medio americano cercava in quegli anni.
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Inoltre, anche il fatto che il motore fosse ibrido non andò tanto a genio al cliente medio del Gruppo Chrysler che in quegli anni voleva potenza e grinta, non basse emissioni e consumi. Pensare che ad oggi la tendenza si è completamente invertita.
La Chrysler Citadel avrebbe probabilmente riscosso successo in Europa, dove gli automobilisti già ad inizio 2000 guardavano più la praticità di una vettura rispetto alla sua potenza, un po’ come la Pontiac Trans Sport. La vettura però non venne mai prodotta nemmeno per il mercato europeo perchè il marchio si stava concentrando sul progetto PT Cruiser e per accordi commerciali con brand tedeschi che avrebbero subito la concorrenza della Citadel.
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Un progetto comunque molto interessante: chissà, se venisse riproposto oggi che il tema del “green” è molto sentito potrebbe riscuotere molto più successo.
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