Dalle carte d’indagine emergerebbe un sistema criminale di cui Ferrero sarebbe stato a capo. E di mezzo ci vanno anche alcuni bolidi.
Ha fatto il giro delle prime pagine di tutti i giornali, non solo sportivi, l’arresto del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. L’imprenditore, oggi detenuto nel carcere di San Vittore, è accusato dalla Procura di Paola (Cosenza) di una lunga serie di reati finanziari. Tra cui la bancarotta fraudolenta.
Pur non essendo in alcun modo coinvolta la Sampdoria, Ferrero ha immediatamente rassegnato le dimissioni da presidente della squadra di calcio. Che, tra l’altro, in questo campionato di serie A, non naviga in ottime acque. L’arresto di Ferrero crea ulteriori preoccupazioni nell’ambiente blurcerchiato.
“Un concreto e gravissimo pericolo di commissione di delitti analoghi a quelli per cui si procede”. E’ quanto scrive il gip di Paola nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Massimo Ferrero e altri accusati di bancarotta per il crac di quattro società. I reati contestati sono relativi a tre delle sue quattro società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza, risalenti a qualche anno fa.
Per i giudici, l’unica misura idonea per Ferrero in questo momento è il carcere. Dalle indagini emergerebbe il ruolo apicale di Massimo Ferrero. Avrebbe avuto un ruolo di “dominus” nella gestione delle Società interessate dalle indagini. Un ruolo che non viene rivendicato dallo stesso Ferrero ma gli viene riconosciuto dai vari interlocutori e presunti complici.
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Dalle carte d’indagine, quindi, emergerebbe un sistema criminale di cui Ferrero sarebbe stato a capo. Ma non solo. Tra i capi d’imputazione presenti nell’ordinanza di arresto dell’ormai ex presidente della Sampdoria la messa in scena della rapina di un’Audi e dei contratti in leasing di un bolide di Maranello da oltre 240mila euro.
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L’ipotesi è che tutto possa essere stato inscenato perché Ferrero ha sostenuto che all’interno dell’Audi vi fosse una borsa in pelle contenente tutta la documentazione contabile di una delle società coinvolte nella bancarotta. Accertamenti anche su uno yacht di lusso, l’Azimut da oltre 300mila euro, che i pm di Paola collegano a una serie di operazioni finanziarie considerate illecite.
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La Ferrari coinvolta nell’indagine è invece una F430 Spider, berlinetta sportiva da 490 CV. La velocità massima dichiarata dalla casa, è di oltre 315 km/h per la berlinetta e di oltre 310 km/h per la spider, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene effettuata in 4,00 secondi per la berlinetta e 4,10 secondi per la spider, tempi ulteriormente abbassabili mediante l’attivazione della funzione Launch Control di derivazione F1, presente solo sulle versioni commercializzate in Europa.
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