Se c’è una moto che più di tutte ha diviso gli appassionati delle due ruote quella è la Honda NR 750. Scopriamo in che modo e pure qualcosa di più.
Honda NR, un modello che in molti si ricorderanno e forse non tutti in maniera negativa (ma vale anche il concetto al contrario). Questa moto era in ogni sua versione, caratterizzata da un particolare pistone ovale. Ebbe i suoi primi anni di sviluppo ad altissimo livello nel motomondiale, quando intendeva fare ritorno ispirandosi al motore otto cilindri della Guzzi; tuttavia, non poteva replicarne le caratteristiche del propulsore dato che nel 1970 il regolamento parlava chiaro a riguardo: erano infatti vietati i motori con più di 4 cilindri.
Per questo motivo venne progettato un motore con tali specifiche a pistoni ovali, ottenuti dalla fusione di due pistoni che andavano a formare un unico pezzo. Questo perché Honda volle puntare sulla forma dei pistoni che avrebbe dovuto garantire un maggiore sfruttamento dei volumi delle camere di combustione, ma anche contenere le vibrazioni della moto e una distribuzione migliore delle forze sull’albero motore.
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La NR 750, figlia della 500 che nel motomondiale si rivelò comunque davvero poco efficace, fece il suo ritorno in pista nel 1987 presentandosi alla 24 Ore di Le Mans di quello stesso anno; nonostante un’ottima qualifica (2°), l’equipaggio formato da Malcolm Campbell, Gilbert Roy e Ken Nemoto non fu molto fortunato. Mentre si trovava al terzo posto, fu costretto al ritiro dopo sole tre ore.
Al di là dei risultati non proprio idilliaci, questa rimane la versione più potente fra tutte le Honda NR costruite: 155 Cv di potenza massima e pesante soli 155 chilogrammi. Tutto tranne un progetto perfetto, come avrete intuito. E che potrebbe “risorgere” molto presto.
Honda NR 750: quando il restyling diventa “realtà”
L’Honda NR 750, così come le motociclette che l’avevano preceduta, non era di certo un fulmine di guerra dal punto di vista prestazionale, nonostante alcuni record velocistici – come quello fatto segnare da Loris Capirossi nel 1993. Tuttavia, dal punto di vista estetico, è stata una delle Honda più apprezzate in assoluto dagli appassionati di motociclismo.
Linee eleganti e raffinate per la moto rossa che è stata di fatto l’erede stradale di un mezzo che non è mai riuscito a fare la differenza in ambito sportivo. Insomma, un fascino che va oltre alla superficiale prestazione in pista come in strada. D’altronde, l’orgoglio Honda ha sempre spinto l’azienda nipponica a dimostrare al mondo intero tutta la sua superiorità tecnica e meccanica; e la Honda NR 750 ne è l’esempio lampante. Un esempio che Kar Lee, designer che si occupa spesso e volentieri di concept a due ruote, ha provato ad immaginare andando al passo con l’attualità.
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Il suo rendering è caratterizzato da uno stile generale che ricorda l’odierna gamma Honda. Presenti ancora gli scarichi del V4 a pistoni ovali; le forme aerodinamiche ricordano decisamente l’iconico veicolo del ‘900 e con un nuovo faro preso direttamente della RC 213 V-S da MotoGP lanciata nel 2015. E’ solo un rendering, certo, ma chissà cosa frulla in testa ai vertici dell’azienda più importante al mondo in ambito motociclistico: il pensiero del buon Kar Lee è chiarissimo…