Lancia Montecarlo, ecco come potrebbe essere la nuova | Gli “irriducibili” gridano al sacrilegio

Un famoso progettista che si è già cimentato nel remake di diverse automobili del Gruppo Fiat ha deciso di provarci ancora. Il risultato è una vettura estremamente interessante sotto più aspetti.

Le hanno dato tanti nomi, nella storia. Per qualcuno si chiama Montecarlo, per altri Scorpion. Per noi, rimane la Lancia Beta Montecarlo, quella vettura dal design così accattivante che nel 1975 arrivò sul mercato italiano, con l’obiettivo di rendere l’addio della Stratos un po’ meno amaro.

Design
L’auto è una Lancia (Design Boom)

Questa vettura sportiva che nelle intenzioni di Lancia doveva affiancare la vincente Fiat 124 sul mercato costituendo la sua alternativa più dinamica venne poi chiamata direttamente Lancia Montecarlo a partire dal restyling del 1979 e Lancia Scorpion sul mercato degli Stati Uniti.

La vettura poteva vantare un motore posteriore da 4 cilindri in linea capace di sviluppare una potenza di 120 cavalli, più che sufficiente per far toccare all’auto i 200 chilometri orari. Il pezzo forte della Montecarlo, costruita in oltre 7.000 esemplari fino al 1981, era però il design, estremamente gradevole.

Ridisegnare una linea simile in chiave moderna non è un compito facile: una nostra vecchia conoscenza però ha deciso di provarci comunque e state per vedere il risultato.

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Meno spigoli e più curve

La nuova Lancia Montecarlo si fa subito notare per una linea meno spigolosa: d’altra parte, gli anni 70 con le loro linee brutali a cuneo sono finiti da un pezzo, no? La vettura mostra una certa somiglianza con la Lancia Delta, soprattutto nel suo frontale deciso che sembra rimandarci più che altro al 1990.

Boom
Lancia Montecarlo 2021 (Design Boom)

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L’autore di questa grafica molto interessante è David Obendorfer, una nostra vecchia conoscenza che ha già provato a immaginare una nuova Fiat Ritmo, una 127 moderna e tante altre auto del passato, tutte realizzate con l’ausilio degli strumenti tecnologici prima che con carta e penna.

Della Montecarlo nelle intenzioni del disegnatore dovrebbe esistere pure una versione SUV con un’altezza da terra più elevata e – possiamo presumere – con una trazione integrale. Il motore però potrebbe alloggiare nello spazioso cofano, più che nel retro così striminzito.

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Per un marchio con una tale tradizione nel rally che non ha mai provato a costruire un SUV, una Montecarlo 4×4 potrebbe essere un bel modo di entrare a gamba tesa in un settore di mercato sconosciuto, non credete?

 

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