Conoscere la storia è importante. Quella delle supercar che guidiamo oggi, così tecnologiche ed avanzate, passa per una serie di folli meccanici che hanno fatto l’impossibile con i mezzi del tempo.
La storia del mondo dell’automobilismo e più di preciso quella delle supercar capaci di erogare una potenza di molto superiore a quella di un’auto “standard” ha radici antichissime. Ma vi siete mai chiesti dove gli ingegneri prendessero i motori per vetture così potenti in quella che era la preistoria dell’automobilismo?
Presto detto: la maggior parte delle vetture dalle prestazioni “top” tra gli anni 10 e 30 del 900 montavano dei giganteschi propulsori presi direttamente da aeroplani, qualcosa che abbiamo visto fare pure di recente da chi ha provato a stabilire il record di velocità su terra.
Uno dei veicoli più impressionanti tra quelli che state per vedere in un apposito video è la BMW Brutus, un’auto con un motore – pensate – da 46 litri, dodici cilindri e ben 750 cavalli. Si, nel 1945 qualcuno riuscì a creare un’auto capace di produrre la stessa potenza di una Lamborghini, usando un propulsore aeronautico.
Molte delle auto che negli anni 20 e 30 stabilirono dei record di velocità del resto erano basate su questo concetto: la Napier Blue Bird di Malcom Campbell che dedicò la sua vita al record su terra arrivò nel 1932 alla velocità di 407 chilometri orari, montando il motore a dodici cilindri di un Gloster britannico. Tre anni prima, la cosiddetta Golden Arrow aveva toccato i 372 chilometri orari grazie ad un propulsore Supermarine.
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Anche l’Italia ha scritto un importante capitolo di storia, proponendo delle vere belve ad inizio 900. Ricordiamo la demoniaca Fiat Mefistofele con il suo motore arrivato direttamente dal mondo dell’aviazione o la Fiat S76, impegnata anch’essa nello stabilire il record di velocità.
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Ma tra queste vetture è impossibile non ricordare la Lancia D50 del 1954: questa vettura riprendeva esteticamente proprio lo stile degli anni 30 ma montava un motore V8 da 265 cavalli che la aiuto ad aggiudicarsi più di un gran premio. Ma forse, il maggior successo della tecnologia motoristica di inizio 900 rimane un prodigio americano.
Parliamo della Duesenberg Special, modello potenziato della Model J del 1935. L’auto montava uno spaventoso motore sovralimentato che la rendeva una delle auto più veloci dell’epoca con una velocità massima di oltre 214 chilometri orari, registrata durante i test.
Vi lasciamo una compilation delle migliori supercar dei “tempi andati”: qual è la vostra preferita?
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