Il mondo degli adulti e dei bambini è molto diverso e infatti spesso raggiungere un punto d’incontro è quasi impossibile. Ma in questo caso più unico che raro, non ci sono assolutamente dubbi.
Molti bambini amano le automobili. Certo, non per forza quelle reali; ma difficilmente rifiutano una bella macchina di piccole dimensioni per giocare ininterrottamente, soprattutto sotto Natale. Ci sono anche soggetti che rimangono sempre un po’ bambini e, grazie alla loro sfrenata passione, rendono i sogni di ogni piccolo – e grande – essere umano realtà.
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Hot Wheels, il sogno a quattro ruote di tutti i bambini: la sua storia
Indimenticabili, uniche ed estremamente divertenti. Tanti bambini si sono divertiti da matti con questi piccoli giocattoli prodotti a partire dal 1968 dall’azienda Mattel. All’inizio vennero venduto solo automobili e camion in scala 1:64, ma in seguito furono costruiti anche modellini più grandi – anche se la linea della società rimase quella di mettere in commercio piccole muscle car e hot rod.
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Inutile dire che, con oltre 10.000 modellini prodotti nel corso degli anni, fu un successo su tutti i fronti. I meriti furono principalmente di Larry Wood, primo direttore della Mattel ed in passato designer della General Motors.
La fama delle Hot Wheels derivò da altri due fattori: il fatto che marchi come Ferrari, Ford, Chrysler e Toyota autorizzarono alle produzioni e, in secondo luogo, l’aver ampliato il brand con accessori vari fu un’altra mossa vincente (e facciamo riferimento alle numerose piste, altri tipi di modellini più rari come le piccole auto ricaricabili Sizzlers, i trenini Hot Line, le motociclette RRRumblers, gli aeroplani Hot Birds e così via). Oggi le Hot Wheels sono conosciute in tutto il mondo, e non solo formato giocattoli.
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Hot Wheels Deora: come in Toy Story, il giocattolo prende vita
La Deora, un veicolo realizzato partendo dal pick up della Dodge A100, camion velocissimo che si rivelò essere fondamentale per la creazione di un vero e proprio mito per adulti e bambini, ed estremamente modificato per partecipare al Detroit Autorama – show dedicato ad auto personalizzate ed hot rod – del 1967. Vinse in seguito moltissimi premi per diventare poi un giocattolo; o meglio, il prototipo da trasformare in modellini della Hot Weels.
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E’ stato inoltre, negli anni seguenti, battuto all’asta per 324.500 dollari. Per quanto riguarda questo mezzo, per il parabrezza venne usato il portellone posteriore di una station wagon della Ford. Il veicolo venne poi tagliato e abbassato per realizzarne un pick up dall’aspetto futuristico da poter utilizzare. Il motore era un sei cilindri in grado di erogare 104 Cv di potenza abbinato ad un cambio a tre marce.
Ma da dove deriva il nome Deora? Fu deciso grazie ad un concorso organizzato dalla ditta di modellismo AMT in cui a spuntarla fu un ragazzo di tredici anni che consigliò Debora, trasformato poi in Deora, il nome di una sua amica. Nel 1998 Harry Bradley la restaurò e fece ritorno nel 2002 al Detroit Autorama. nel 2009 fu venduta, come dicevamo. Una grande storia sia formato automobile che formato giocattolo, dato che stiamo parlando di una delle vetture principali nella storia delle Hot Wheels.
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Faceva parte della primissima linea di modellini prodotti nel lontano ’68. Nel 2000 fu realizzata la Deora II, aggiornata rispetto all’originale. E nel 2003, come nel migliore Toy Story, in occasione del 35° anniversario dell’azienda ne fu mostrata una a grandezza naturale che, rispetto all’originale, era dotata di un motore V8 della Cadillac Northstar.