Honda Gyro Canopy E: arriva il triciclo “4 stagioni” che rivoluziona le consegne in città

Il mondo dei motori non si ferma mai, e ogni giorno si adegua sempre di più alla tecnologia dell’elettrico. Una novità potrà far sorridere chi ha già sposato questa nuova innovazione.
Automobili e motociclette, il mercato motoristico richiede sempre di più mezzi dotati di tecnologia elettrica, sia per esigenze di pressoché tutte le aziende dei settori vari, sia per convincere più clienti possibili ad utilizzare mezzi ecosostenibili. Anche in Giappone credono molto in questa tendenza come dimostrato dall’ultimo progetto targato Honda.
Gyro Canopy E
Gyro Canopy E (Honda.co.jp)

Honda Gyro Canopy E 2021

L’Honda Gyro Canopy E, “cugina” della Gyro E, è caratterizzata principalmente dalla terza ruota posteriore, parabrezza, tettuccio e ampio portapacchi. Questo mezzo da lavoro giapponese, però, ha una particolarità che si eleva su tutte le altre: verrà infatti venduto con pacco batterie interscambiabili.
Gyro Canopy E
Gyro Canopy E (Honda.co.jp)
Questo modello elettrico da lavoro è spinto da un motore in grado di erogare fino a 4,4 Cv di potenza massima; è alimentato, come abbiamo accennato in precedenza, da un pacco batterie estraibili chiamate Honda Mobil Pover Pack e. Una base su cui verrà creato il nuovo standard di batterie condivisibili insieme a Piaggio, Yamaha e Ktm. Sui dettagli, l’azienda nipponica dona ai suoi clienti un tachimetro, l’orologio e un quadro strumenti che utilizza un LCD in grado di visualizzare in modo intuitivo varie informazioni sul sistema EV, indicatore di retromarcia compreso.
Gyro Canopy E
Gyro Canopy E (Honda.co.jp)
Il suo debutto, almeno in Giappone, è iniziato il 29 ottobre scorso ed è disponibile solo per le aziende per 5.400 euro ad unità. Il prezzo non include le batterie; le colorazioni disponibili sono due, ovvero il Ross White e Fighting Red. Non è stato ancora reso noto se l’Honda Gyro Canopy E sbarcherà anche in Italia, anche se il pacco batterie condiviso con altri grandi costruttori a due ruote fa ben sperare per un approdo del mezzo a tre ruote anche in Europa.
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