Farsi prendere dal tuning è un buon passatempo per migliorare l’auto a proprio piacimento. Ma le modifiche vanno omologate.
Il tuning è sempre più di moda negli ultimi anni, anche solo nel cambiamento della carrozzeria o della vernice del proprio veicolo. Farsi prendere da questa cosa è certamente un buon passatempo per migliorare l’auto a proprio piacimento.
Ovviamente, però, bisogna omologare tutte le modifiche fatte alla vettura, altrimenti si rischia di incorrere in multe molto care. In pratica, il proprietario del veicolo deve omologare secondo una precisa procedura il tuning fatto alla macchina.
Si tratta, inoltre, di un cambiamento storico, in quanto è solo dal 2018 che esiste un decreto che è andato a regolarizzare questo settore, mettendo una precisa normativa alla quale tutti coloro che modificano le proprie automobili devono far capo. Basti pensare, che il precedente vuoto normativo esisteva da circa 30 anni.
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Omologazione auto sottoposta a tuning: cosa fare
Per omologare la propria automobile sottoposta a tuning bisogna innanzitutto rivolgersi a un Centro Tecnico accreditato dal Ministero dei Trasporti. Questo deve verificare la sicurezza delle modifiche fatte, le quali devono essere conformi alla legge.
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Successivamente si passa nelle mani della Motorizzazione Civile, la quale deve aggiornare il libretto prendendo atto di tutte le modifiche fatte sulla vettura. Tuttavia spesso capita che non venga concesso l’utilizzo in strada.
Ecco che in questo caso ci si deve rivolgere alle Leggi della Comunità Europea, con l’omologazione da richiedere alla società tedesca TUV che opera in simbiosi col Ministero dei Trasporti. Il proprietario della macchina, ovviamente, deve pagare pratica e tasse, e infine se è tutto accertato e accettato dagli organi competenti, si deve procedere a una nuova immatricolazione. Le spese oscillano tra i 3mila e i 10mila euro.