Se lo sviluppo delle automobili è importante per tutte le case automobilistiche, la sicurezza non deve per alcun motivo passare in secondo piano. In Italia però le statistiche non fanno sorridere.
L’automobile è un oggetto che ha reso la vita delle persone decisamente migliore. Dalla tecnologia alle innovazioni, dalla benzina e il diesel all’elettrico fino alle novità più cruciali, quelle relative alla sicurezza. Soluzioni che non tutti hanno ancora accettato al 100%: una di queste è forze la più importante di tutte e riguarda gli automobilisti italiani.
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Cinture di sicurezza, no grazie: gli italiani ne fanno “statisticamente” a meno
Le cinture di sicurezza, un mezzo di fondamentale importanza per il bene di qualsiasi individuo alla guida di un’automobile; sia per il guidatore che per i passeggeri, un mezzo che può in molti casi salvare la vita ad una persona qualsiasi. I dati in Italia, però, dimostrano che le persone tendono ad evitare di allacciarsi la cintura durante un viaggio in macchina: addirittura il 30% non l’utilizzano.
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La statistica in questione proviene dallo studio “Osservatori stili di guida utenti” effettuata da Anas e condotto da un altro studio chiamato “Studio Righetti, monte ingegneri e architetti associati” con il contributo dell’unità di ricerca in psicologia del traffico dell’università Cattolica del sacro cuore. Come riportato da “La Stampa”, quotidiano che ha seguito in primo piano questa ricerca, un’automobilista su tre non utilizza la cintura ed uno su due fa a meno di dispositivi di protezione previsti per i bambini.
Ed ancora, un passeggero su tre – di quelli che viaggiano a fianco del guidatore – non utilizza la cintura e addirittura otto su dieci, fra quelli che stanno nel sedile posteriore, fanno lo stesso. Per questa analisi sono stati presi gli esempi di ben 6.000 automobilisti che mostrano come si comportano in tre tipologie di strade differenti, autostrada compresa; risultato: il 28,38% dei conducenti non la usano e vengono emulati da alcuni passeggeri sul sedile anteriore (31,87%) e molti di quelli sui sedili posteriori (80,12%).
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Piovono quindi conferme su studi avvenuti in precedenza; come nell’ottobre 2020 da parte dell’ETSC che solo il 74% di chi sta davanti e il 15% fa uso della cintura di sicurezza. La situazione migliora in Germania, Svezia, Gran Bretagna ed Estonia (98%). Appare molto chiaro, quindi, che dal punto di vista della sicurezza stradale in Italia c’è ancora moltissimo da fare: e, ovviamente, dipende tutto da quelle persone che continuano ad ignorare un mezzo di fondamentale importanza.