La Volkswagen è uno dei gruppi più importanti della storia dell’automobilismo mondiale. Tra le tante, sono cinque le vetture a cui dovrebbe dire solo grazie. E c’è lo zampino pure di un’italiana.
Tra i dieci gruppi automobilistici più importanti al mondo, in testa a tutti – confermato anche nel 2020 – c’è la Volkswagen. Nessuno ha fatto meglio dal punto di vista dei ricavi negli ultimi anni, anche grazie a dei brand di assoluto spessore come Lamborghini e Porsche. Questi risultati sono arrivati nel corso degli anni pure con il contributo di una serie di progetti che hanno reso VW unica nel suo genere.
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Nata nel 1937 per volere dell’allora cancelliere tedesco Adolf Hitler e divenuta presto l’azienda di riferimento della Germania nazista per i mezzi da utilizzare nella seconda guerra mondiale, in verità la Volkswagen aveva ben altro scopo e tutt’altra motivazione di esistere. Il suo nome significa proprio “Auto del popolo” e, dopo un avvio brusco, prese molto presto in mano la sua strada costruendo tantissime automobili. Alcune di queste, più di altre, l’hanno resa veramente unica.
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VOLKSWAGEN MAGGIOLINO: chiamato anche Typ 1 o Scarabeo, derivava da un progetto ampiamente sfruttato in guerra per realizzare veicoli militari. Appena la seconda guerra mondiale cessò, però, quest’iconica automobile diventò finalmente famosa grazie alle sue linee che sono praticamente impossibili da dimenticare.
In verità, dal punto di vista delle vendite, inizialmente faticò per poi avere un successo straordinario; ancora oggi, infatti, è la quarta automobile più venduta di sempre con oltre 21 milioni di esemplari prodotti. Una notorietà che è stata resa possibile grazie al suo valore, la meccanica semplice e affidabile e pure la sua versatilità che ha reso possibile la creazione di numerose varianti con il passare del tempo. Uscì di produzione soltanto nel 2003 dopo 65 anni di onorato servizio.
VOLKSWAGEN TRANSPORTER: un’altra icona made in Germany. Un veicolo molto spazioso nato quasi per caso; un’immigrato olandese, Ben Pon, decise di proporre ad Heinz Heinrich Nordhoff – ex numero uno del costruttore – un progetto più grande da costruire sullo stesso telaio del Maggiolino. Nacque così il Transporter con motore e trazione posteriori che diventò presto un mezzo da portare in viaggio sulle strade di tutto il mondo trasformandosi in icona del ‘900.
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Tre le versioni di particolare successo: Samba dalla carrozzeria bicolore, Westfalia e Split, il più venduto. Quest’ultimo venne apprezzato tantissimo in Nord America; era dotato di 23 finestrini e tettuccio apribile, ma oltre a ciò fu il simbolo per eccellenza degli anni ’50 e ’60, soprattutto tra i giovani. A fine produzione, nel 1967, raggiunse gli 1,8 milioni di unità prodotte.
VOLKSWAGEN PASSAT: questa berlina dell’azienda tedesca è tra i modelli più longevi ancora attualmente in commercio. La prima generazione venne prodotta nel 1973. La carrozzeria era estremamente diversa rispetto alla Passat che tutti conosciamo oggi ed era caratterizzata da due tipi di versioni diverse: a due e quattro porte, alle quali si aggiunsero quelle da tre e da cinque. Il motore era in grado di erogare fino a 85 Cv di potenza.
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VOLKSWAGEN GOLF: una classica così, arrivata alla sua ottava generazione, in Volkswagen non ne hanno senza ombra di dubbio. Un’icona assoluta per il marchio tedesco e per l’intero segmento di automobili compatte. La prima generazione fu sfornata in un momento complicatissimo per VW.
Il design è stato generato da Giorgietto Giugiaro e i dettagli tecnici, a motore e trazione anteriori, sono ispirati alla mitica Fiat 128. Fu lanciata nel 1974 con tanto di motore a benzina con un massimo di 70 Cv in dotazione. I risultati arrivarono immediatamente e la gamma si ampliò velocemente arrivando ad integrare pure il pick up Caddy. Attraverso le sue varie generazioni, la Golf ha superato anche il Maggiolino per quanto riguarda le vendite.
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VOLKSWAGEN POLO: non sarà la Golf, ma anche questo esemplare ha contribuito a rendere grande la Volkswagen macinando milioni di unità vendute di generazione in generazione. Presentata nel 1975, aveva dimensioni inferiori alla “sorella” e linee più moderne. Derivava direttamente dall’Audi 50. Aveva allestimenti più semplici e prezzi inferiori. Dettagli da non sottovalutare, e infatti i risultati furono davvero importanti (500.000 auto prodotte fino al 1981). Oggi l’auto è arrivata alla sua sesta serie.
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