La proposta arriva da diverse forze politiche, tra cui Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Ecco cosa può accadere
Qualcuno lo ha sognato per tanto tempo. Rincorrendo indiscrezioni. Rumors che arrivavano dai palazzi del potere. Aspettando decreti e provvedimenti. Cercando informazioni su internet. Ma, alla fine, la delusione. Non solo l’agognata cancellazione del bollo auto non è arrivata. Ma, anzi, per automobilisti e contribuenti potrebbe giungere adesso una nuova brutta notizia.
Si tratta di una tassa regionale annuale che spetta a tutti i proprietari dei veicoli registrati al Pubblico Registro Automobilistico, indipendentemente se questi siano circolanti o meno. Nel 2020, la pandemia da Coronavirus ha portato a qualche sospensione dei pagamenti, ma in generale, in Italia ogni anno vengono versate somme complessive per oltre 5 miliardi di euro.
I parametri presi in considerazione per calcolare l’importo del bollo sono diversi. Il più importante è la potenza in kilowatt (kW) del veicolo e la classe ambientale. Un criterio che si spera possa pesare sempre meno per gli automobilisti, visto che un po’ tutte la case automobilistiche stanno tentando di abbassare le proprie emissioni e, in molti casi, passare all’ibrido o all’elettrico. A essere penalizzate sono quindi le vetture più datate, che hanno un sistema che inquina maggiormente.
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Per mesi, quindi, si è atteso un provvedimento che potesse cancellare il bollo auto. Non solo non è arrivato, ma adesso potrebbero esserci nuove brutte notizie. La proposta arriva da diverse forze politiche, tra cui Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Sono emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale. La dicitura è “Abolizione della riduzione della tassa automobilistica per particolari categorie di veicoli”. Quindi, dall’1 gennaio 2022 le auto d’epoca con meno di trent’anni compiuti potrebbero non godere più delle agevolazioni sul pagamento del bollo. Agevolazioni che erano in vigore dal 2019.
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Ora i partiti, però, vorrebbero mettere in atto una progressiva abolizione dei benefici fiscali per i veicoli inquinanti. Senza, peraltro, contemplare alcuna deroga per le auto d’epoca. Come possono essere i veicoli che hanno tra i 20 e i 29 anni d’età. Ovviamente vale non solo per le auto, ma anche per le moto.
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Ora non resta che attendere il voto del Parlamento. Ancora una volta, automobilisti e contribuenti appesi a un filo.
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