La Fiat è stata sempre al passo con i tempi, e certe volte pure troppo disinnescando di fatto automobili che avrebbero meritato più “riconoscenza”.
La Fiat, oggi facente parte del gruppo Stellantis, è una delle aziende più longeve e iconiche della storia dell’automobilismo. E’ stata capace di costruire, a partire dal 20° secolo, mezzi che sono finiti nell’immaginario collettivo sia in modo positivo che negativo. La Fiat Ritmo fa certamente parte del primo caso.
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Se c’è un’automobile rimasta nel cuore di tantissimi italiani questa è la Fiat Ritmo. La berlina dell’azienda italiana venne prodotta a partire dal 1978; era figlia della 128 da cui ha ereditato trazione anteriore e Cv (130 nella versione TC). Era dotata di un cambio a cinque marce, motore trasversale e una carrozzeria a tre o cinque porte.
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Le versioni principali erano sostanzialmente tre: Ritmo 60, 65 e 75, a cui fecero seguito la Ritmo D (con motore a gasolio da 55 Cv), la Super 75 e Super85. Ad onore del vero, sono state progettate altre tre varianti dalle prestazioni veramente importanti (105 TC, Cabrio ed Abarth 130 TC) che erano tanto divertenti quanto insidiose.
Al di là di tutte le Ritmo costruite, l’auto in questione rimane principalmente un veicolo dalle linee particolari e dal volume spazioso. Proprio per questo è stata un’auto di successo dal punto di vista delle vendite e dell’immaginario collettivo. E per immaginario collettivo, intendiamo che la mitica Ritmo è stata anche di ispirazione per una canzone del gruppo Subsonica – “Ritmo Abarth” – suonata in ogni dove e fu anche la prima auto, nella sua versione americana denominata Strada, dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
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Purtroppo a questo veicolo non è stata data molta continuità, come in effetti capita spesso alla Fiat, cedendo il passo ad altri modelli più innovativi e funzionali con quello che richiede il mercato nel presente e nel futuro. Nel 1988 infatti la Ritmo cede il passo alla Tipo, più moderna per quanto meno originale. Oggi il suo prezzo supera di poco 1.000 euro. Un vero e proprio affare, dato che parliamo di una “star internazionale”.
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