Tata non è esattamente un brand da cui ti aspetteresti una supercar. Eppure, questa utilitaria è qualcosa di mai visto prima in tutta l’India, e si che è un paese molto vasto…
Sia che pensiate ai veicoli industriali ed ai pick up, sia che vi sia venuta in mente la Nano, la “Smart indiana” incorsa in un tremendo fallimento di marketing nei primi del 2000, sentendo il nome Tata difficilmente avrete pensato ad una casa produttrice di automobili potenti e sportive.
Eppure, c’è sempre un’eccezione alla regola che nel caso della casa indiana si chiama Tata Indica Silhouette. La Tata Indica altro non era che una pacifica utilitaria di successo, classificata a cavallo tra il segmento A e B ed entrata in produzione nel 1998.
Apprezzata per il basso prezzo e abbastanza simile ad alcune vetture europee, la Indica non ha mai preteso di scendere in pista fin quando la casa indiana non ha deciso di montare sulla piccola vettura un motore decisamente inadatto alle sue dimensioni. Ma tutto è possibile quando gli ingegneri sono competenti…
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Il V6 arriva dal Giappone
Realizzata nel 2006 in un esemplare unico, la Tata Indica Silhouette nacque da una bizzarra collaborazione con la Nissan, già coinvolta nella progettazione della folle Nissan Micra R. La Silhouette montava larghe fasce laterali per rimanere ben incollata al terreno.
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Con un motore V6 Nissan da 3,5 litri e 330 cavalli d’altra parte l’auto ha bisogno di tutta la stabilità possibile per non prendere il volo! La vettura poteva accelerare da 0 a 100 chilometri orari in circa 4 secondi grazie anche al basso peso e continuare la sua corsa fino a 270 chilometri orari! Ma che follia era mai questa?
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I sedili posteriori vennero rimossi per fare posto al motore. Ovviamente, l’auto era un puro esercizio di stile e non venne mai prodotta in serie: troppo costosa, soprattutto, pericolosa da guidare per un pilota poco esperto. Ciononostante resta ancora oggi la Tata più veloce del mondo. Che ne pensate?