Ci sono già diverse date riguardo lo stop ai motori endotermici. Specialmente quelli con alimentazione a gasolio sono stati già messi fuori uso da diverse case costruttrici con auto che sono già fuori produzione.
La questione dei motori a benzina e diesel è fondamentale perché riguarda la riduzione delle emissioni, e quindi un aiuto nel fermare il cambiamento climatico. Questo nel corso degli ultimi 2 anni, in particolare, ha portato molte aziende dell’automotive a sciorinare una serie di date.
Queste riguardano lo stop della produzione di auto con motorizzazione tradizionale, mentre in Europa, l’Unione Europea si è mossa con atti abbastanza stringenti, che vanno a promuovere le macchine ibride e soprattutto elettriche.
Il 2035 è l’anno scelto dall’UE per fermare le vendite di auto con motore endotermico, e difatti questo ha spinto le case automobilistiche ad abbandonare in primis il gasolio. Questo, però, per quanto riguarda l’Italia è un colpo a tutto il mercato.
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Stop al diesel: l’usato batte il nuovo
Lo stop ai motori endotermici, come detto, ha posto fine alle auto a gasolio soprattutto per quanto riguarda le compatte. In Italia queste rappresentano il 27% del mercato dell’automotive, e adesso le abitudini degli italiani potrebbero cambiare.
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Per non rinunciare subito al diesel, infatti, i cittadini potrebbero cercare molto di più nel mercato dell’usato, andando a comprare le macchine con certificazione Euro 6, cioè quella massima che in futuro dovrebbe essere soppiantata dall’Euro 7, cioè lo standard relativo ai motori elettrici.
Al momento, difatti, siamo ancora lontani da una vera e propria svolta. O meglio, ci stiamo avvicinando alle auto elettriche e ibride, ma il turning point è ancora lontano. Tuttavia, 50 modelli sono disponibili solo con l’usato perché non più prodotti dalle case costruttrici con motorizzazioni diesel. Tra di essi ci sono: Audi A1, Fiat 500, Fiat Panda, Ford Fiesta, Honda Civic, Lancia Ypsilon, Mini, Nissan Micra, Porsche Macan e Cayenne. Insomma, l’usato può battere il nuovo.