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Volkswagen ancora in tribunale: stavolta l’accusa è seria ma i tedeschi rimangono irremovibili

Gli ambientalisti  all’attacco delle case automobilistiche mondiali, e dopo aver stilato la classifica delle più inquinanti, citando VolkWagen.

Greenpeace va all’attacco delle case automobilistiche mondiali. Una settimana fa era arrivata la classifica stilata dall’ONG ambientalista e pacifista sui marchi più inquinanti del mondo. La peggiore in assoluto è la Toyota, che però storicamente è stata una delle prima ad avviare la transizione all’ibrido.

Dopo la casa giapponese, ecco spuntare Stellantis, che ovviamente è un gruppo ampio che possiede vari brand e quindi è chiaro come possa inquinare di più. Anche Volkswagen non è stata esente da critiche all’interno della classifica, anzi Greenpeace è andata pure oltre.

L’ONG infatti ha citato in giudizio il gruppo tedesco per non aver protetto il mondo dal cambiamento climatico. Questa è la motivazione usata dalla 20enne Clara Mayer che si è esposta in prima persona contro VW.

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Greenpeace vs VW: cosa succede adesso

Tramite la già citata Clara Mayer, Greenpeace ha presentato a Volkswagen una serie di richieste da accettare per porre fine all’inquinamento ambientale. Tra di esse ci sono: fine della produzione dei motori tradizionali entro il 2030; riduzione  delle emissioni di carbonio del 65% rispetto ai livelli del 2018.

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Secondo più fonti, però il gruppo tedesco avrebbe rigettato in blocco le richieste della ONG, rimanendo sulle proprie posizioni. Queste vedono il 2040 come anno deputato allo sviluppo di soli veicoli a zero emissioni, e il 2050 come anno per il raggiungimento della neutralità carbonica.

Greenpeace chiaramente sa, come già accaduto con BMW e Daimler nei mesi scorsi, che non otterrà nulla. Tuttavia l’obiettivo è quello di cercare una linea comune tra le varie case automobilistiche, per diminuire sempre di più l’inquinamento e cercare di diminuire pure gli effetti disastrosi del cambiamento climatico.

Nazareno Bastone

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