La svolta nel 1985 nel ruolo dell’imponente pugile russo Ivan Drago in Rocky IV. Poi tanti film d’azione che ne consolidarono la popolarità.
La sua carriera sarà per sempre segnata da quel ruolo. Ma tant’è. Dolph Lundgren non può di certo lamentarsi. Il suo Ivan Drago in Rocky IV lo ha consegnato alla storia del cinema. Sebbene il resto della carriera non sia stato particolarmente entusiasmante. Però, dalla foto che abbiamo scovato, non sembra se la passi male…
Di nazionalità svedese, a Sydney divenne la guardia del corpo della cantante Grace Jones e iniziò una relazione con lei. Dopo un piccolo ruolo nel film di James Bond 007 – Bersaglio mobile (nel ruolo di uno scagnozzo del KGB), arrivò la svolta nel 1985 nel ruolo dell’imponente pugile russo Ivan Drago in Rocky IV, e da allora divenne uno degli attori più famosi di film d’azione e di arti marziali a Hollywood. Tuttavia, nella sua carriera, molti di questi film saranno di fatto dei b-movie.
Il suo “ti spiezzo in due” è una delle frasi più iconiche e ripetute dal pubblico nella storia del cinema. E’ tornato alla ribalta per aver recitato in tutte le pellicole della saga dei Mercenari. Scritta e ideata proprio da quel Sylvester Stallone, protagonista di Rocky e con cui Dolph instaurerà una bella amicizia dopo la parte nel quarto capitolo dell’epopea del pugile. Sempre con Stallone e nell’ennesimo capitolo della storia di Rocky, lo rivedremo recentemente in Creed II.
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Insomma, anche grazie a Sylvester Stallone, Dolph Lundgren non se la passa proprio male. Nella foto che vi proponiamo si trova a Beverly Hills. Luogo iconico e identificato come paradiso delle star hollywoodiane nell’immaginario collettivo.
Lo vediamo al fianco di due bellezze di grande pregio. La prima è la sua fidanzata. Bellissima, biondissima e molto più giovane di lui. Evidentemente Dolph esercita il fascino dell’uomo maturo. A proposito di fascino, non può non trasmetterne la Ferrari Scaglietti di colore bianco che vediamo immortalata nella foto pubblicata su Instagram.
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Supercar prodotta dalla casa automobilistica di Maranello, con un motore 12 cilindri a V di 65º raffreddato ad acqua di 5748,36 cm³ con distribuzione bialbero a camme in testa con accensione ed iniezione elettroniche Bosch Motronic ME7. La potenza erogata è di 540 CV e la coppia massima è di circa 590 N⋅m a 5.250 g/min. La velocità massima è di 320 km/h con una accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 4,2 secondi. Denominazione in onore dello storico designer, Sergio Scaglietti, che ha collaborato con il Cavallino Rampante fin dagli anni ’50.
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