Non è tutto oro quel che luccica: solo perchè un’automobile sembra una sportiva di razza non significa che abbia prestazioni degne di tale nome. Meglio saperlo prima di sborsare soldi no?
Una buona regola di vita è la seguente: non fingere di essere quello che non sei. Come diceva un noto letterato italiano: “Se sei un vaso di coccio, non metterti tra due vasi di pietra: potresti romperti”. Alcune automobili questo messaggio non lo hanno proprio ricevuto e hanno deluso tanti appassionati.
Per parlare un po’ di automobili dall’aria sportiva che hanno vanificato ogni aspettativa dei fans potremmo partire dalla Ferrari Mondial 8 del 1980. Ma come, una Rossa su questa lista? Ebbene si, la Mondial 8 aveva un motore V8 che faticava a spingere la pesante vettura ad alte velocità. Pensate che l’accelerazione da 0 a 100 era raggiunta in ben 8,7 secondi. Per fare un paragone, all’epoca già esisteva una certa Lamborghini Countach.
A volte non è soltanto la linea ad ingannare ma pure il nome. Tiburon significa Squalo e la Hyundai che porta questo nome è tutto meno che aggressiva su strada. L’auto ha un motore da 172 cavalli che non è particolarmente potente o brillante nonostante la vettura sia ufficialmente inserita nel settore delle coupé sportive, cosa che deluse non poco le aspettative del pubblico.
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Anche un fiasco Made in USA
Ci sono casi in cui il pubblico fa confusione, attratto da una versione sportiva di un’auto non proprio brillante. Sarebbe come comprare la Austin Metro pensando di avere tra le mani la MG Metro del Gruppo B, no? A molti è successo con la Mistubishi Lancer, confusa spesso con la versione EVO-X ben più potente.
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Con un motore da 168 cavalli ed un’accelerazione da 0 a 100 ottenuta in oltre 8 secondi – praticamente come la Mondial 8 con la differenza che quella è un’auto degli anni 80 – la Lancer “base” è una berlina piuttosto soporifera che si farebbe superare anche dalla prima BMW presa a caso per strada.
L’auto che più incarna il concetto di brutto anatroccolo vestito da cigno però è senza dubbio la Ford Mustang Kingcobra. Introdotta negli anni 70 nel mezzo di una crisi petrolifera, la seconda serie della Mustang rischiò di stroncare subito la carriera di una delle auto sportive più longeve della casa americana.
La Mustang II infatti non aveva niente della sua “mamma”, nemmeno il tanto amato motore V8. La versione Kingcobra in particolare, con tutte quelle aerografie ed i colori sgargianti era una tigre di carta, capace di accelerare fino a 100 chilometri orari in oltre 10 secondi, una lentezza soporifera. Aggiungete una velocità massima di poco più di 200 chilometri orari e il quadro è completo.
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Si potrebbe parlare per ore di auto che rientrano in questa categoria, ricordando anche la De Lorean DMC12 che nonostante il suo aspetto spaziale non era più veloce di una qualsiasi berlina di rappresentanza dell’epoca. La morale è di consultare sempre qualche recensione prima di spendere soldi per una sportiva!