Ci sono state tante versioni diverse di questo famoso SUV americano negli anni. Una così non si era mai vista ma c’è un motivo se soprattutto in Europa non la conosce quasi nessuno.
Per qualsiasi fan del cinema di Hollywood degli anni 80 e 90, il SUV per antonomasia rimane lo Chevrolet Blazer o al limite il suo “cuginone” Suburban. Imponente, robusto e totalmente disinteressato alla politica green che a quei tempi ancora non era un tema centrale per il mondo dell’automobilismo, il Blazer è nel bene e nel male un’icona di un periodo storico non troppo distante da noi.
Introdotto per la prima volta nel 1983 con il nome completo di Chevrolet Blazer S-10, il SUV è uscito di produzione di recente nel 2012 dopo numerosi allestimenti suddivisi per comodità in due serie, tutte caratterizzate da grandi dimensioni, elevata altezza da terra e ampio spazio interno per i passeggeri ed i bagagli.
Se cercate sul web la versione del Blazer del 1987, potreste rimanere sorpresi e pensare per un attimo di aver sbagliato a digitare su Google il nome del mezzo. Si, perchè quello fu l’anno in cui la Chevrolet sperimentò uno stranissimo allestimento destinato al SUV, sconvolgendone il design.
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E’ stata la pagina Instagram “Forgotten Concept” che si occupa appunto di ripescare tutte quelle automobili sperimentali che per ovvie ragioni sono sparite dalla storia dell’automobilismo a ricordarci uno dei design più azzardati del gruppo GM, risalente appunto al 1987.
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Secondo le informazioni diffuse all’epoca dalla Chevrolet, il mezzo doveva essere un’alternativa al classico Blazer per gli appassionati del campeggio: per questo l’altezza da terra era ridotta – per facilitare carico e scarico di materiali e persone – e gli spazi interni erano ampliati.
Il mezzo aveva un tetto completamente in vetro che garantiva una gran bella visibilità anche ai passeggeri e trenta apparecchiature elettroniche che indirizzavano le informazioni sul mezzo al pilota tramite uno schermo nella cabina. Il volante aveva la forma di una cloche. Tale apparecchiatura controllava anche la trazione del mezzo, passando in automatico a quella 4×4 se una delle ruote del mezzo iniziava a girare a vuoto.
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Il mezzo montava un motore V6 da circa 200 cavalli. Perchè non fu prodotto? Mistero. Forse, sarebbe costato troppo produrlo anche in serie limitata, forse il design avveniristico non era adatto a legarsi al modello Blazer: del resto l’unico prototipo esistente – tuttora funzionante – con quella stramba livrea gialla e nera sembrava destinato più a un cantiere che ad un campeggio, non credete?
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