Già alcuni mesi fa, la Cassazione aveva sancito l’obbligo di pagare l’Rc Auto anche se l’auto è ferma in un cortile o in un parcheggio condominiale.
Pronunce su pronunce. Che, quasi sempre, vanno a colpire gli automobilisti. Che poi sono, ovviamente, cittadini e contribuenti. Già fiaccati economicamente da questi lunghi e difficili mesi di pandemia da Covid-19. Ecco cosa si è “inventato” l’Unione Europea.
Già alcuni mesi fa, la Corte di Cassazione aveva sancito l’obbligo di pagare l’Rc Auto anche se la propria autovettura è ferma in un cortile o in un parcheggio condominiale.
Una sentenza – la numero 21983 depositata il 30 luglio scorso – emessa soprattutto proteggere, prima ancora che i potenziali responsabili di incidenti stradali (dal loro rischio patrimoniale), i terzi danneggiati dai sinistri.
Non è tuttavia “colpa” della Cassazione. Perché la Suprema Corte non ha fatto altro che recepire quanto previsto dal diritto dell’Unione Europea.
La direttiva 2009/103/CE infatti sancisce che il veicolo deve essere coperto dall’assicurazione durante il periodo di immatricolazione attiva e di uso ai sensi dell’articolo 3, primo comma. Una direttiva che il Parlamento Europeo ha approvato sostanzialmente all’unanimità. Bella mossa!
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Quindi i cittadini europei (e, quindi, anche gli italiani) dovranno adeguarsi. E sono tante le famiglie che hanno in loro possesso una vecchia auto non marciante. E che, quindi, non era assicurata. Ora, invece, si dovrà aprire il portafogli, pagando l’Rc Auto. Indipendentemente dal fatto che il mezzo non venga messo in circolazione.
E vale anche per i brevi periodi. Capita, infatti, che, a seconda di esigenze e stagioni, si sospenda l’assicurazione di un mezzo che non viene utilizzato. Ma per l’Europa questo non va bene. Esclusi dalla direttiva solo quei mezzi che costituiscono un relitto, privi cioè di ruote o di motore. Quindi impossibilitati a marciare.
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Con la nuova direttiva approvata dal Parlamento Europeo verrà eliminata la limitazione dell’obbligo assicurativo alle sole aree pubbliche o aperte al pubblico. Non resta che l’Ordinamento italiano recepisca (come d’obbligo) la direttiva. E poi, per gli italiani, il salasso sarà servito.
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Una possibile scialuppa di salvataggio potrebbe essere rappresentata dal far scadere una polizza o chiedere la sospensione di quella in corso rendendolo inidoneo a circolare. Smontando dall’auto ruote o motore.
Salve questa “possibilità” di farla franca sembra non ci siano alternative. L’assicurazione auto diventerà come il canone della Rai, che va pagato a prescindere solo per avere una tv in casa, a prescindere se sia accesa o meno, funzionante o meno.
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