Il mondo dell’elettrico è certamente la strada che porta all’innovazione e al futuro delle due e delle quattro ruote. Ma non tutto è perfetto.
Lo abbiamo detto tantissime volte: il mondo dell’automobilismo, e più in generale dei motori, è stato fortemente influenzato dall’elettrico negli ultimi anni.
Tanti nuovi modelli vengono prodotti ogni anno basandosi sulla nuova era dei propulsori, mentre tanti altri verranno fabbricati in futuro per lo stesso motivo. Non per questo, però, nel mondo vige la certezza matematica ed assoluta di limitare al minimo l’inquinamento su due e quattro ruote.
In tal senso, i dati ci aiutano a capire che, forse, la nuova tecnologia motoristica tanto voluta dai più grandi costruttori al mondo sia ancora acerba.
Il motore elettrico e tutto quel che non sai del nuovo che avanza: perché (non) funziona
Quando parliamo di motori elettrici, ci riferiamo al futuro. A quello che i maggiori produttori del settore e non solo si riferiscono parlando di innovazione, tecnologia e cambiamento.
Non è tutto rose e fiori però, come del resto in tutti i progetti all’inizio del loro sviluppo. In Cina ne abbiamo una concreta dimostrazione; viene infatti prodotto il 60% di Co2, in confronto ad Usa ed Europa, durante il processo di fabbricazione dei motori elettrici.
Un numero superiore non poco ai propulsori che la maggior parte delle persone utilizza tutti i giorni. E ancora, il 60% dell’elettricità è fabbricato grazie a combustibili fossili quali carbone e gas.
Oltretutto, l’elettrico spende quasi la stessa quantità di Co2 che viene consumata dai ben più longevi, e teoricamente inquinanti, motori a benzina e diesel.
Certo, ci sono alcune eccezioni come in Belgio dove l’elettricità viene generata utilizzando principalmente fonti energetiche a zero emissioni.
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Al di là di ciò, comunque, ciò che rende particolarmente complicato costruire motori del genere riguarda la materia prima – litio e cobalto in primis – che peraltro sono decisamente difficoltosi da riciclare oltre che da produrre.
Il secondo grande problema dei veicoli elettrici, ma anche ibridi, riguarda la durata della batteria. Se quest’ultima scende sotto l’80%, infatti, diventa pressoché inutilizzabile.
Grandi aziende come Nissan non vanno oltre gli otto anni e i 160.000 chilometri di garanzia. E per sostituirla? Non vi verrà fatto sicuramente un prezzo di favore; per una Smart EQ, ad esempio, il prezzo può toccare anche i 9.000 euro per una batteria nuova di zecca.
C’è tanto da lavorare, ma il mondo dell’elettrico ha anche i suoi lati positivi come il risparmio al lungo termine. Tanto lavoro da fare ma, lo ripetiamo, nessuna innovazione è mai stata perfetta fin dal principio.
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